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Wilander: "Vorrei un Sinner più italiano e meno austriaco"

ANSA
Mats Wilander
Mats WilanderVICTOR JOLY / Victor Joly / DPPI via AFP
Lo svedese ha assicurato sull'Equipe che, a New York, l'altoatesino "avrebbe comunque vinto indossando una bandana, piuttosto che con lo sguardo nascosto sotto un cappellino alla Jim Courier"

È stato uno US Open meno divertente di quello che ci si poteva aspettare, soprattutto perché "Jannik Sinner era troppo superiore alla concorrenza". È il giudizio che Mats Wilander affida all'Equipe, commentando l'esito dell'ultimo Slam stagionale.

A chi rimprovera all'altoatesino "mancanza di carisma", l'ex giocatore svedese risponde che "arriverà con il tempo e i risultati". "Al momento, il suo carisma consiste nel praticare il miglior tennis del mondo, il più completo, e di gran lunga" aggiunge Wilander che però preferirebbe "un Sinner più italiano, con il carattere ribollente che ne consegue, che austriaco, con quella freddezza a prova di tutto. Ma per questo non possimo farci nulla. Avrebbe comunque vinto indossando una bandana, piuttosto che con lo sguardo nascosto sotto un cappellino alla Jim Courier".

Per il bene del tennis, Wilander si augura che questo "dominio travolgente non duri più di due-tre anni", perché "non c'é nulla di più noiso che una rivalità senza opposizione di stile, come era quella tra me e Ivan Lendl". Considerato che la parabola di Djokovic volge al termine, spiega, "mi pare indispensabile che la rivalità con Carlos Alcaraz si inasprisca. Che lo spagnolo dica a Sinner 'aspetta un po', ci sono anch'io'".