Non si placa la vicenda doping legata a Jannik Sinner: dopo esser stato dichiarato non colpevole, il numero 1 del mondo, in campo a Pechino contro Safiullin, deve affrontare ora il ricorso dell'agenzia antidoping.
L'azzurro era stato scagionato da ogni accusa il mese scorso: un tribunale indipendente convocato da Sport Resolutions lo scorso 15 agosto aveva stabilito che il tennista italiano non aveva alcuna colpa o negligenza per le due violazioni.
"La constatazione di 'assenza di colpa o negligenza' non è corretta ai sensi delle norme vigenti", dice il comunicato.
Questo il comunicato pubblicato sul sito della Wada con l'Agenzia antidoping, che fa appello contro l'assoluzione di Sinner nella vicenda Clostebol: "L'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) conferma di aver presentato giovedì 26 settembre un ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) per il caso del tennista italiano Jannik Sinner, giudicato da un tribunale indipendente dell'International Tennis Integrity Agency (ITIA) senza colpa o negligenza per essere risultato positivo per due volte al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024".
"La WADA ritiene che la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. La WADA chiede un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza. Poiché la questione è ora pendente davanti al CAS, la WADA non farà ulteriori commenti in questo momento".