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Verso il Derby d'Italia: Vlahovic, Lukaku e i settanta giorni di passione e gol

Dusan Vlahovic
Dusan VlahovicAFP
Il futuro di entrambi è come la loro stagione: incerto. Il belga dell'Inter è stato scaricato da Marotta, mentre i problemi societari della Juventus potrebbero spingere il centravanti serbo verso un addio anticipato già a fine stagione.

Quello dei centravanti è, assieme a quello del portiere, il lavoro più duro del mondo del pallone. Tuttavia, all'inizio dell'anno non ci saremmo mai immaginati che, a questo punto della stagione, avremmo fatto un discorso del genere per descrivere il momento di Dusan Vlahovic e Romelu Lukaku. E già, perché, secondo le previsioni della scorsa estate, gli arieti di Juventus e Inter avrebbero dovuto lottare fino in fondo, l'uno contro l'altro, per il titolo di capocannoniere.

E, invece, no. La realtà è dura. Durissima. Per entrambi. Tormentati dai problemi fisici, sia l'attaccante serbo che il collega belga si sono ritrovati ai margini e, quando sono tornati a disposizione dei rispettivi allenatori si sono accorti che la situazione era completamente cambiata e che non sarebbe stato semplice esercitare la loro leadership sui propri compagni di squadra che, nel frattempo, erano stati obbligati a fare di necessità virtù. Senza di loro.

Romelu Lukaku
Romelu LukakuAFP

Tuttavia, mentre a Torino nessuno si è permesso di mettere in discussione il ruolo di titolare indiscutibile di Vlahovic, a Milano, quel campione che è Edin Dzeko ha operato il sorpasso. Prova ne siano le scelte di Simone Inzaghi nell'ottavo di finale che ha messo di fronte l'Inter al Porto. Sia all'andata che al ritorno, BigRom si è accomodato in panchina, riuscendo comunque a decidere l'eliminatoria grazie all'unico gol segnato dalle due squadre nei 180 minuti disputati tra San Siro e do Dragao.

Il riscatto dell'ex attaccante della Fiorentina è, invece, arrivato dal dischetto. Il rigore trasformato a Friburgo ha, di fatto, spalancato le porte dei quarti di finale dell'Europa League alla squadra di Massimiliano Allegri che, dalla sua, spera di recuperare quanto prima la miglior versione del proprio centravanti, consapevole che con un Vlahovic al 100% nulla è impossibile sia in campionato (anche con 15 punti di penalizzazione) che in Europa, dove i bianconeri hanno, assieme al Manchester United, la rosa più competitiva tra le squade ancora in lizza.

Per entrambi i campioni, il Derby d'Italia di domani sera rappresenta, così, un fondamentale punto di partenza in vista dell'ultimo terzo di stagione, quello decisivo. Settanta giorni di passione (e di gol?) che entrambi affronteranno senza sapere dove giocheranno la prossima stagione.

Lukaku è stato scaricato pubblicamente da Marotta che ha gli ha mandato a dire, attraverso i microfoni di Sky, che prima della fine della primavera lo rispedirà al Chelsea. Vlahovic, invece, rimane sul chi va là, perché è ancora difficile da prevedere quali saranno, nel loro insieme, i risvolti dei guai giudiziari della Juve che, più di quelli sportivi, potrebbero indurlo a prendere una decisione piuttosto che un'altra.

E già, perché la grande differenza tra i due colossi che sfideranno sul terreno di gioco di San Siro - entrambi dovrebbero essere titolari - è che il serbo, comunque vada a finire la campagna 2022-2023, continuerà ad avere il coltello dalla parte del manico. BigRom, invece, potrebbe cambiare le proprie sorti soltanto nel caso in cui dovesse riuscire a recuperare la sua migliore condizione, quella dell'attaccante devastante al quale, ai tempi di Antonio Conte, bastava un semplice soffio per spazzare via i propri avversari.

Il condizionale, però, è d'obbligo perché la situazione societaria dell'Inter è, per certi versi, più incerta di quella della Juve che, per lo meno, può contare su una proprietà il cui obiettivo principale non è quello di trovare il miglior offerente a cui vendere il club.