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Wimbledon, ecco perché Berrettini può battere Alcaraz

Matteo Berrettini
Matteo BerrettiniAFP
Contro il n.1 dell'Atp sarà per forza di cose un incontro molto duro per Matteo. Lo spagnolo è un fenomeno, ma il tennista romano, quando è in forma, sull'erba ha pochi rivali, forse il solo Djokovic. Inoltre, Alcaraz soffre il gioco di Berrettini come dimostrano i precedenti incontri tra i due.

Matteo Berrettini può vincere contro Alcaraz. Iniziamo così, con questa sentenza un po' arrogante, e cerchiamo di capire perché.

Partiamo da una certezza, il ragazzo di Murcia è un fenomeno, e quando incontri un fenomeno ti può sballare qualsiasi pronostico. E anche se il n.1 Atp non è un giocatore da erba, ci ha messo veramente poco a trovare il suo gioco anche lì, prova ne è il torneo vinto al Queen’s battendo in finale un discreto giocatore su questa superficie come Alex de Minaur.

Alcaraz vs de Minaur al Queen's
Flashscore

La legge dell'erba

Lo stesso de Minaur annichilito in tre set da Berrettini a Wimbledon peraltro, che invece su erba non è soltanto discreto ma straordinario, come testimoniano la finale di Wimbledon persa contro Novak Djokovic nel 2021 e il record sulla superficie di  39/9.

Meno esperienza per Alcaraz che però sulla superficie vanta un 12/4. Il murciano ha anche uno streak di vittorie superiore a Berrettini, e non potrebbe essere altrimenti visto che l’italiano veniva da una serie di infortuni, con una sola sconfitta nelle ultime dieci partite, mentre Matteo ne ha perse tre. Se consideriamo che l’unica sconfitta dello spagnolo è quella contro Djokovic al Roland Garros, capiamo di che tennista stiamo parlando, se ce ne fosse bisogno.

Le statistiche dicono Matteo

Ma sono altre le statistiche che incoraggiano Matteo, che sulla cara erba sarebbe pronto a sfidare chiunque, soprattutto dopo che il Covid gli ha negato la partecipazione allo Slam inglese lo scorso anno. Innanzitutto il tennista romano con il suo gioco servizio e dritto che su questa superficie va a nozze, ha realizzato fin qui 45 ace contro 27 di Alcaraz, e quando gli è entrata la prima ha messo a segno l’86% di punti contro il 78% dello spagnolo.

Matteo Berrrettini in battuta
Matteo Berrrettini in battutaAFP

Dove il n.1 anche su questa superficie è superiore, è in risposta, con il 42% contro il 28% dell'italiano. Ed è qui infatti che si giocherà la partita, sulla capacità di rispondere di Alcaraz ai servizi a uscire terrificanti di Matteo. Lo spagnolo è una molla, ma Berretto tira veramente forte e anche uno specialista nel prenderle tutte come Djokovic lo sa. Per il resto Alcaraz potrebbe essere molto pericoloso variando il gioco con smorzate e palle corte che potrebbero mandare fuori giri il tennista romano.

Lo spagnolo soffre il gioco di Berretto

Berrettini vs Alcaraz H2H
Berrettini vs Alcaraz H2HFlashscore

Nei precedenti tre testa a testa si registrano due vittorie di Alcaraz contro una di Berrettini, ma ciò che più conta è che la vittoria dell’italiano è arrivata sul cemento in uno Slam, gli Australian Open, a Melbourne nel gennaio del 2022 in cinque set: 6-2, 7-6, 4-6, 2-6, 7-6. Le sconfitte sono invece arrivate nel 2021 negli indoor di Vienna in tre set, e nei quarti di finale sulla terra degli Open di Rio de Janeiro nel 2022, sempre in tre set. Nessuna sconfitta arrivata in modo netto, evidenza che Alcaraz subisce un po’ il gioco di Matteo, e se questo è vero sul cemento e persino sulla terra, figuriamoci sull’erba, dove non si sono mai affrontati.

Dopotutto lo spagnolo a Wimbledon finora non ha fatto prestazioni straordinarie, anzi, la vittoria sofferta contro Jarry dovrebbe essere vista come un segnale abbastanza preoccupante, visto che il cileno oltre a essere un giocatore piuttosto inferiore di livello, è soprattutto un terraiolo e un pesce fuor d’acqua sull’erba. Matteo invece dopo la vittoria contro Sonego ha dimostrato di essere in una forma ottima, che nessuno probabilmente si aspettava, spazzando via de Minaur e soprattutto Alexander Zverev in tre set con prestazioni quasi perfette.

Insomma, noi su Matteo il nostro euro virtuale lo mettiamo. Poi dall’altra parte c’è un fenomeno, e lo sappiamo tutti, ma sull’erba Matteo non teme rivali. Anzi sì, uno, e anche questo conosciamo tutti. Vedremo. Se dovesse vincere lo spagnolo, beh, vorrà dire che è pronto per sfidare Djokovic anche su questa superficie.