Wimbledon: Djokovic è il secondo finalista, finisce in tre set il sogno di Musetti
Novak Djokovic è in finale a Wimbledon per la decima volta: il serbo ha sconfitto Lorenzo Musetti col punteggio di 6-4, 7-6 (2), 6-4 e ora affronterà, nel remake della finale dello scorso anno, Carlos Alcaraz.
A 37 anni l'attuale numero due del mondo avrà la chance di ritoccare il record di Slam vinti e di sconfiggere lo spagnolo che un anno fa vinse in cinque set.
Oggi contro l'italiano non è stata semplice per Djokovic, reduce dal walkover nel match contro Alex de Minaur. Dopo aver vinto il primo set grazie a due break, contro uno dell'italiano, ha poi rimontato nel secondo da una situazione di svantaggio. Nel terzo poi Nole ha breakkato subito il classe 2002 di Carrara, mantenendo sempre la testa avanti e chiudendo in crescendo nonostante una palla break concessa nell'ultimo game.
Nonostante l'intervento chirurgico effettuato neanche un mese fa Djokovic è sembrato in forma, a suo agio al servizio, in risposta e con le palle corte, cinico nei momenti giusti contro l'azzurro che lo aveva battuto già una volta in carriera a Monte Carlo.
Domenica in finale non sarà lo stesso contro Alcaraz, ma nella sua 37esima finale Slam il serbo proverà a conquistare il titolo numero 25 che lo porterebbe ancor di più al primo posto di tutti i tempi come successi nei Major.
Per i colori azzurri era difficile chiedere di più: Musetti chiude il torneo con la sua prima semifinale nei top 4 tornei del circuito e riscatta un periodo di alti e bassi. Domani Paolini proverà a conquistare il titolo femminile contro Krejcikova.
Djokovic: "Non sapevo se avrei giocato fino al giorno del sorteggio"
"Nei miei sogni di bambino in Serbia, a 7 anni, con le bombe che mi volavano sulla testa, sognavo di essere sul campo da tennis più importante, qui a Wimbledon" ha commentato Djokovic dopo la vittoria su Lorenzo Musetti in semifinale.
"Non do nulla per scontato e durante la partita è il momento di essere concreti nell'affrontare l'avversario. Non voglio fermarmi qui - ha aggiunto -, domenica voglio quel trofeo tra le mani".
Operato al ginocchio il 5 giugno, "sono arrivato a Londra ad otto giorni dall'inizio del torneo e non sapevo se avrei giocato, praticamente fino al giorno del sorteggio. Poi gli allenamenti mi hanno detto che ero in condizione di arrivare in fondo, altrimenti non avrei giocato" ha aggiunto.
La finale "sarà una grande battaglia - ha concluso - Alcaraz è un giocatore fortissimo che merita tutti i suoi successi ed altri ne raccoglierà, magari non domenica, ma tra una quindicina d'anni, quando mi ritirerò" ha concluso sorridendo.