"Assenza totale di responsabilità, conclamata e rafforzata dalla scelta di allontanare le persone che si erano comportate in maniera poco responsabile. Anche l'agenzia del tennis che ha scagionato Sinner può essere di ispirazione alla Wada".
"Questa è una partita importante perché se vogliamo dare credibilità alla lotta al doping bisogna essere credibili anche in queste circostanze". Così il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, durante la trasmissione "L'altra Italia" su Rai2, dice la sua sul ricorso della Wada nei confronti di Jannik Sinner per il caso Clostebol.
Abodi, poi, pone l'accento sull'esempio dato da Jannik Sinner, che non "è solo un patrimonio sportivo. Le medaglie vinte, e quelle non vinte, ci hanno portato in dote comportamenti di cui abbiamo bisogno tanto quanto delle medaglie".
Per quanto riguarda il caso degli ultras nel calcio, il ministro si augura che gli stadi tornino un luogo di tifo e propone come una possibile soluzione al problema l’utilizzo della tecnologia per il riconoscimento facciale: “Sono convinto che si possa invertire la tendenza e credo che la tecnologia possa rendere gli stadi sempre più umani. Bisogna responsabilizzare le persone e chi sbaglia va fuori".