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Sinner-Dimitrov: chi vincerà? Le chiavi del match

Marco Romandini
Grigor Dimitrov
Grigor DimitrovAFP/Flashscore
La finale di Miami vedrà opposti Jannik Sinner e Grigor Dimitrov. Analizziamo le qualità del bulgaro e le possibili contromisure dell'altesino.

Si dice che non ci sia due senza tre e che la terza sia la volta buona. Speriamo da italiani che sia vero per Jannik Sinner, sconfitto in finale al Miami Open lo scorso anno da Daniil Medvedev (7-5 6-3) e nel 2021 da Hubert Hurkacz (7-6 6-4). Per vincere il torneo stavolta l'altoatesino dovrà vedersela contro un avversario insolito, tornato in grande spolvero dopo un lungo esilio dalle prime posizioni in classifica.

Parlando di Grigor Dimitrov, molti scrivono "Il vino buono migliora invecchiando". In realtà l'ex "Baby Fed" era un fenomeno da giovane, purtroppo per lui nel momento migliore dei big three (Federer, Nadal, Djokovic), poi - vuoi per una forza mentale sempre carente e vuoi per le attrazioni del jet-set - il bulgaro si è un po' perso. Ha preferito la dolce vita alla Safin, o andando indietro negli anni, alla John Newcombe, ma erano, appunto, altri anni, in questi si sposa male con le ambizioni tennistiche, anche se frequenti tenniste come Maria Sharapova

Ora, a 33 anni, il simpatico Grisha si è ritrovato grazie alle "cure" di Vallverdu e Delgado, che hanno prima puntato sull'aspetto mentale, ridandogli fiducia in se stesso, poi su quello tattico, mettendolo in grado di poter utilizzare al meglio il suo dritto in partita, infine su quello tecnico, perfezionando lo splendido rovescio, che quando colpisce in slice è una delizia per gli occhi, ma in altre situazioni risultava poco efficace. 

Dimitrov in questo torneo ha impressionato per la facilità con cui ha demolito Carlos Alcaraz (6-2 6-4) - già battuto tra l'altro anche a Shanghai - anche se guardando la sua storia, probabilmente è più importante la partita vinta contro Alexander Zverev (6-4 6-7 6-4) contro cui aveva sempre perso i sette precedenti, mentre l'unica vittoria risaliva a quando il tedesco era un diciassettenne, su un campo indoor.

Aver sconfitto quello che era diventato il suo tabù, sarà sicuramente per il bulgaro un'ulteriore iniezione di fiducia in vista della finale contro Sinner, che lui stesso ha definito:"il miglior giocatore del mondo attualmente". Frasi di circostanza a parte, Grigor Dimitrov può rappresentare un vero pericolo per l'azzurro?

Le qualità di Grigor Dimitrov

Partiamo col dire che il bulgaro si presenta all'appuntamento in grandissima condizione fisica, basta vedere il colpo di puro riflesso a schiacciare la palla di Zverev deviata dal nastro alla fine del terzo set.

In questo torneo, lui che ama variazioni, ha preferito spesso colpi profondi e piatti, giocati d'anticipo per togliere il tempo, ma quello che dà molto fastidio agli avversari è proprio la sua capacità di giocare colpi sempre diversi, con continue variazioni per spezzare il ritmo, mischiando slice di rovescio ad accelerazioni improvvise. Oltre al servizio, vera arma del bulgaro insieme al dritto.

È questo il gioco che piace fare a Dimitrov: oltre a realizzare punti con la prima, mettere in atto variazioni fastidiose con il rovescio in slice per liberare e colpire con il dritto. Sorretto da una grande tecnica e una buona potenza è in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario, specie in questa condizione fisica.

Le contromisure di Sinner

Proprio lo splendido rovescio, che il bulgaro gioca a una mano come Federer, Gasquet, Wawrinka o il nostro Musetti - qualcosa che manda in visibilio sempre un amante del tennis - potrebbe ritorcerglisi contro. Sinner potrebbe metterlo in difficoltà giocando un dritto arrotato sul suo rovescio in slice, che gli causerebbe non pochi problemi nel controllo proprio perché a una mano, nonostante la grande sensibilità.

Le stesse variazioni che ama fare il bulgaro, con Sinner sono più difficili da mettere in pratica, perché a differenza di quelli di Zverev, ad esempio, i colpi dell'altoatesino arrivano profondi e potenti, quindi danno molto meno tempo per organizzarsi. E, al contrario del tedesco che nei punti cruciali se ne stava sulla linea di fondo aspettando l'errore, Sinner preferisce attaccare anticipando i colpi.

Quello di Sinner è un continuo forcing a pendolo da fondo a cui Dimitrov non è stato abituato in questo torneo. L'altoatesino dovrà far muovere molto il bulgaro, un po' come fatto con Medvedev, e sfruttando il fatto che l'avversario si sposta a sinistra per scatenare il suo dritto, infilarlo con il suo splendido rovescio lungolinea. 

Come fatto con Medvedev, dovrà anche essere bravo a leggere il suo servizio. Una cosa che ha frustrato parecchio il russo, infatti, è stato vedere l'avversario rispondere con colpi profondissimi ai suoi servizi centrali. Se Sinner riuscirà a fare altrettanto con Dimitrov, rispondendo profondo alla sua prima di servizio, per il bulgaro sarebbero dolori perché verrebbe depotenziato di un buon 50%.

Lo stesso altoatesino dovrà però essere bravo a mettere la prima, sperando che il vento di Miami non lo infastidisca più di tanto, qualcosa che non sempre gli è riuscita in questo torneo, anche se è andato migliorando. Un servizio che, come ha detto Medvedev "è dieci volte migliore di prima", tanto che il russo non si spiega come abbia fatto a migliorarlo così tanto. 

I precedenti

Jannik Sinner e Grigor Dimitrov si sono incontrati finora tre volte. Grigor Dimitrov ha vinto la prima nel 2020 ma sulla terra rossa di Roma (4-6, 6-4, 6-4), Jannik Sinner le ultime due, nel 2023 proprio a Miami (6-3 6-4) e a Pechino (6-4 3-6 6-2) sul cemento.

I precedenti, sempre importanti nel tennis, però vanno presi con le pinze perché sia Sinner sia Dimitrov erano in una condizione diversa.

I precendenti Sinner vs Dimitrov
I precendenti Sinner vs DimitrovFlashscore

Conclusioni

Onestamente, anche se a fare previsioni si rischiano sempre figuracce - ad esempio avevo pronosticato un incontro duro per Sinner contro Medvedev e invece è stata una passeggiata, mi è andata meglio con Dimitrov contro Zverev - per quanto detto sopra, un Sinner in controllo della partita come contro il russo, in perfette condizioni psicofisiche, non dovrebbe avere problemi a vincere l'incontro.

Ogni partita fa però storia a sé. Dimitrov è in grandissima forma, gioca uno splendido tennis, e ogni finale è sempre 50/50. Certo è che, se dovesse vincere Dimitrov, sarebbe un po' troppo da copione hollywoodiano dopo la vittoria di Danielle Collins nell'ultimo anno della sua carriera. Per fortuna siamo in Florida. 

Vincendo a Miami, Sinner diventerebbe il nuovo n.2 in classifica, scavalcando Carlos Alcaraz, mentre Dimitrov, vincendo, diventerebbe il n. 7. Per il bulgaro, che ha passato soltanto 81 settimane tra i top 10, essere tornato nell'elite dopo la vittoria con Zverev è già un bel successo. Si può anche accontentare...

Buona Pasqua.

Marco Romandini - Caporedattore
Marco Romandini - CaporedattoreFlashcsore