Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Sinner, l'agenzia mondiale antidoping pensa al ricorso: "Esamineremo tutta la documentazione"

Diretta
Jannik Sinner
Jannik SinnerProfimedia / ČTK / AP / Ian Johnson/Icon Sportswire
La Wada potrà fare appello contro la decisione dell'Itia di assolvere per assunzione involontaria il numero 1 del mondo

Continua a tenere banco la questione che coinvolge Jannik Sinner e la sua positività ad un controllo antidoping di marzo. Dopo esser stato dichiarato innocente e scagionato da ogni accusa e squalifica, ora il numero 1 al mondo dovrà affrontare il possibile ricorso della Wada. La World Anti-Doping Agency, agenzia mondiale antidoping, potrà fare appello contro la scelta dell'Itia di assolvere Sinner dopo esser risultato positivo ai controlli antidoping. 

L'agenzia ha confermato di riservarsi il diritto di ricorrere in appello per il caso che ha visto coinvolto il tennista italiano, numero 1 del mondo. "Come facciamo sempre, esamineremo con attenzione tutta la documentazione, riservandoci la facoltà di presentare appello".  Appello che potrà essere presentato entro 21 giorni al Tas di Losanna, e la data ultima entro la quale la Wada o la Nado Italia (agenzia italiana anti doping) potranno decidere o no di fare ricorso è il 6 settembre. 

La Nado Italia (che ha trattato il maggior numero di cause relative al Clostebol al mondo) ha fatto ad esempio ricorso contro l’assoluzione dell’olimpionica Sara Errani per altra sostanza, dopo che la tennista azzurra era stata assolta dal tribunale del tennis per la nota vicenda della contaminazione alimentare, ribaltando la sentenza.

La decisione di ricorrere o meno da parte di Nado e Wada con ogni probabilità arriverà in pieno Us Open, dove ovviamente Sinner sarà impegnato, da testa di serie numero 1 del mondo.

La sentenza dell'Itia

La sentenza dell'Ita, tribunale indipendente, è arrivata a Ferragosto ed è stata chiara, parlando di assunzione involontaria rendendo Sinner innocente in seguito alla sua positività al controllo antidoping.

Il primo test sulle urine di Sinner risale al 10 marzo, durante il Masters 1000 di Indian Wells. Il campione esaminato presentava tracce minime, infinitesimali, del metabolita del Clostebol.

Un secondo esame, dopo la competizione (in cui Sinner era uscito in semifinale superato da Alcaraz), otto giorni dopo aveva nuovamente rilevato tracce della stessa sostanza sempre a un livello molto basso, così basso che i tre medici chiamati a valutare la questione non hanno evidenziato anomalie. 

La sospensione del numero 1

Jannik Sinner è stato sospeso per sei giorni il 4-5 aprile e dal 17 al 20 aprile ma, essendo stati accolti i suoi ricorsi in cui ha dimostrato l’assunzione involontaria, ha poi potuto continuare a giocare. Al numero 1 del mondo sono stati tolti i punti e il montepremi di Indian Wells perché, secondo regolamento, è comunque responsabile anche per il suo team.

Da sottolineare che anche in caso di appello della Wada e della Nado Italia Sinner potrebbe comunque giocare in attesa di giudizio.