Supercoppa spagnola, il Barcellona supera il Betis ai rigori e punta al Real Madrid
Nelle sfide che contano sono sempre i fenomeni a decidere. Robert Lewandowski è senza dubbio uno di questi, e il suo gol alla fine del primo tempo ha ribadito la sua condizione di massimo goleador del Barcellona, che dopo aver domato il Betis si proietta con ansia ed entusiasmo alla finale di Supercoppa spagnola contro il Real Madrid.
Il polacco è uno di quegli attaccanti che riescono a essere efficaci anche nei momenti più bloccati a livello personale. Poco reattivo e concreto in generale, l'ex Bayern Monaco si è fatto però trovare pronto nel momento più opportuno.
Un momento, tra l'altro, nel quale gli andalusi stavano spingendo grazie a un ispiratissimo Nabil Fekir. Il gol, tuttavia, non intende di trend né tanto meno di stati di forma: arriva quando meglio crede. E dopo l'acuto del polacco i catalani dovevano ringraziare il portiere ter Stegen, monumentale a fine primo tempo su un mancino di Luiz Henrique.
In una ripresa sulla falsa riga dei primi 45', le due squadre davano vita a un confronto acceso in ogni zona del campo: lunghe e sfilacciate, si alternavano nelle iniziative offensive, fino a quando alla mezz'ora Fekir trovava il meritato premio dopo una performance sontuosa. Ben pescato da Luiz Henrique nella parte destra dell'area, il francese trovava il fondo della rete con un sinistro secco rasoterra, sul quale stavolta ter Stegen stavolta non era riuscito a imporre un'opposizione effettiva.
Nel finale, dopo un gol giustamente annullato a Lewa per fuorigioco di Ferran Torres, era però ancora il tedesco a salvare il Barcellona, stendendo il piede destro su una conclusione ravvicinata del terzino sinistro betico Miranda. L'ultimo tentativo dei blaugrana era firmato da Ansu Fati, il cui colpo di punta veniva però respinto da Bravo in corner.
Era però destino che sarebbe stato lo stesso Fati, cresciuto da giovanissimo nel Siviglia, a dare la vittoria al Barcellona contro i rivali di sempre della sua squadra formativa. Una frustata al volo di sinistro, il suo piede meno abile. Il gol del campione del futuro, che veniva al riscatto di una squadra della quale sarebbe dovuto essere il leader assoluto se non fosse stato per i continui problemi al ginocchio.
Ma neanche i gesti più belli a volte sono definitivi. Loren Moron, quasi sconosciuto ai più ed entrato poco prima per uno stremato Fekir, tirava fuori dal cilindro un lussuoso colpo di tacco. Da autentico rospo che si trasforma in principe, il 29enne attaccante, che vantava finora solo due presenze in tutta la stagione, alimentava il sogno di un Betis sempre sul pezzo, nonostante la stanchezza e l'effettivo valore inferiore rispetto al grande avversario.
Ai rigori, però, è ter Stegen a salire in cattedra. Il tedesco disinnesca le conclusioni di Juanmi e Carvalho, permettendo così a Pedri di definire con il quarto tiro. Il Barcellona imita così il Real Madrid, che lo aspetta domenica per una finale che già sa di scontro tra titani.