Storie di calciomercato, l'estate del 2005: Samuel, Chiellini e Ramos
La Juventus allenata da Fabio Capello che, prima del terremoto di Calciopoli, si apprestava a fare man bassa in Italia, vide arrivare nell'estate del 2005 un giovane sfrontato dal carattere già molto solido e coriaceo. Giorgio Chiellini, che l'anno prima aveva fatto molto bene alla Fiorentina, era stato promosso in bianconero per imparare al fianco di Cannavaro e compagnia.
Nato come terzino sinistro, il roccioso toscano si sarebbe poi imposto e confermato come fortissimo marcatore centrale, dotato di ottimo posizionamento e spiccate doti da saltatore e marcatore. Sceso in B con la Vecchia Signora, ne sarebbe poi diventato il simbolo assoluto dopo il ritorno in A anni dopo, assurgendo a uno dei leader dello spogliatoio dopo due leggende come Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon.
Samuel e Figo in nerazzurro
Dopo una sola stagione al Real Madrid, dove apparse come un pesce fuor d'acqua per via della velocità della circolazione della palla, Walter Samuel torna in Italia grazie al desiderio di Massimo Moratti di rendere più forte la sua Inter, che dopo lo scandalo di Calciopoli avrebbe aperto un ciclo importantissimo.
Il centrale argentino, lento ma durissimo da scavalcare, sarebbe diventato uno dei pilastri della squadra che per anni avrebbe dominato in Italia per poi culminare questo dominio con la vittoria del triplete nell'annata 2009-10 agli ordini di José Mourinho.
Insieme a lui dal Santiago Bernabeu sbarcarono sul naviglio nerazzurro il connazionale Santiago Solari e specialmente Luis Figo, che arrivò gratis a Milano per disputare le sue ultime stagioni ad alti livelli. A ritmo basso, ma con la classe che lo aveva da sempre contraddistinto.
Ramos madridista
27 milioni di euro per un 19enne. Questo il prezzo esborsato dal Real Madrid per pagare la clausola di Sergio Ramos, promettente difensore del Siviglia, e portarlo al Bernabeu. Una follia, in quel momento. Un colpaccio, col senno di poi. La megalomania e la vista da falco di Florentino Perez furono fondamentali per mettere a segno questo trasferimento, all'epoca valutato esagerato.
Ci avrebbe pensato il difensore andaluso a zittire tutti in pochissimo tempo. Dapprima come terzino destro e poi come centrale. Velocissimo, dall'ottimo dominio del pallone tra i piedi e fortissimo di testa, Ramos avrebbe fatto la storia del Real e della nazionale spagnola, con la quale avrebbe vinto due Europei e uno storico Mondiale.