Storie di calciomercato, l'estate del 2002: Ronaldo verso Madrid, Nesta e Seedorf al Milan
Dopo il terribile 5 maggio 2002, nel quale la sua Inter perse lo Scudetto all'ultimo respiro in casa della Lazio, Ronaldo il Fenomeno decise di chiudere la sua esperienza con la maglia nerazzurra. Logorato da un enorme periodo senza vittorie, dai tanti infortuni e soprattutto dalla pessima relazione con il tecnico argentino Hector Cuper, che non ne sopportava la pigrizia, il brasiliano fu tentato dal Real Madrid.
Punta Galáctica
Era il periodo in cui Florentino Perez stava costruendo la leggenda dei Galácticos, e dopo aver acquistato Luis Figo e Zinedine Zidane puntò dritto sul numero 9 del Brasile, che si era consacrato campione del mondo e capocannoniere nell'appuntamento di Corea e Giappone appena terminato. Goleador devastante e in grado di fare reparto da solo per via di una tecnica individuale sopraffina, il Fenomeno scelse Madrid per una rivincita immediata.
Furono sufficienti 45 milioni di euro per convincere Massimo Moratti a disfarsi del suo amatissimo brasiliano. E, nonostante un corpo che non reggeva più gli sforzi di prima, R9 avrebbe fatto comunque la storia del Real, sebbene neanche con i Blancos sarebbe riuscito a vincere la tanto agognata Champions League.
Seedorf e Nesta al Milan
Dopo anni di alti e bassi all'Inter, Clarence Seedorf fu prelevato dal Milan, che girò ai nerazzurri Francesco Coco. Entrambe le milanesi pensarono di aver fatto un affare, visto che i nerazzurri cercavano da tempo un laterale sinistro di spessore che potesse tappare una falla importantissima. Alla fine, invece, a fare l'affare furono i rossoneri, che grazie all'ennesima intuizione di Carlo Ancelotti diedero al centrocampista olandese la collocazione tattica giusta per esplodere.
A fine mercato, poi, ci fu il gran colpo di Adriano Galliani, che si recò a Roma per estorcere Alessandro Nesta alla Lazio. Da capitano e primo tifoso biancoceleste, il difensore cercò di evitare il trasferimento fino alla fine, ma la pessima situazione finanziaria del club romano lo obbligò ad accettare l'offerta dei rossoneri onde salvare la sua società. 31 milioni di euro valse il cartellino del classe 1976, che con i rossoneri avrebbe scritto pagine di storia vincendo due volte la Champions League e altrettante volte il campionato italiano.
La scommessa Dani Alves
Quando un ancora giovanissimo Monchi portò da Ds del Siviglia un certo Dani Alves sotto la Giralda, in tanti si chiesero chi fosse questo ragazzo brasiliano di 19 anni prelevato per soli 500 mila euro dal Bahia. Un perfetto sconosciuto dagli occhi azzurri e i capelli nerissimi e ricci, con un entusiasmo fuori dal comune.
Aggressivo come pochi sulla fascia destra, dove si sarebbe imposto quasi subito come terzino titolare, il brasiliano avrebbe fatto la fortuna del primo grande Siviglia della storia, vincendo due titoli di Coppa Uefa, oggi Europa League, che avrebbero forgiato l'inizio della leggenda degli andalusi in questa competizione. Poi, il passaggio al Barcellona e all'eternità con i sei titoli vinti in un anno agli ordini di Pep Guardiola. Ma questa è un'altra storia.