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Seria A: Juventus, chi si ferma è perduto (sia dentro che fuori dal campo)

Seria A: Juventus, chi si ferma è perduto (sia dentro che fuori dal campo)
Seria A: Juventus, chi si ferma è perduto (sia dentro che fuori dal campo)Profimedia
Nelle prossime settimane si deciderà il futuro del club bianconero. E non solo quello sportivo, ma anche e soprattutto fuori dal terreno di gioco. E già, perché la Vecchia Signora darà ufficialmente una bella sistemata al proprio organigramma chiamato, a sua volta, a vincere le battaglie più importanti di tutte, quelle in tribunale.

La Juventus non ha davvero il tempo materiale di piangersi addosso dopo la dolorosissima sconfitta rimediata al Diego Armando Maradona (5-1). Che c'è di più importante per i bianconeri della lezione di calcio inflittagli dal Napoli? Beh, il futuro del club.

La netta superiorità dei ragazzi di Luciano Spalletti brucerà ancora per un bel po' all'interno dello spogliatoio dello Stadium. Tuttavia, Massimiliano Allegri dovrà essere bravo a evitare che la propria squadra possa rifugiarsi nel vittimismo e, men che meno, nel conformismo di pensare che "tanto le cose vanno male anche ai piani alti".

Ed è proprio per questa ragione che il tecnico dovrà lavorare a stretto contatto, molto di più di quanto gli piacerebbe fare, con il nuovo direttivo che prenderà il posto di Andrea Agnelli e i suoi uomini mercoledì prossimo, quando l'assemblea degli azionisti nominerà il suo nuovo CdA.

Cda che, salvo sorprese, verrà composto dai nomi contenuti nella lista stilata da Exor, principale azionista del club (63,8%): Maurizio Scanavino, Gianluca Ferrero, Fioranna Vittoria Negri, Diego Pistone e Laura Cappiello saranno i componenti del governo tecnico che proverà a traghettare il club torinese fuori dai guai legali sia a livello nazionale che internazionale.

Ferrero sarà il nuovo presidente, mentre Scanavino, attualmente direttore generale, dovrebbe ricevere l'incarico di nuovo amministratore delegato in sostituzione di Maurizio Arrivabene. L'obiettivo principale del pool di tecnici individuato da John Elkan è quello di permettere alla Juve di uscire indenne dalla tempesta perfetta nella quale si potrebbe ritrovare nelle prossime settimane: dal caso Superlega, a quello sulle presunte plusvalenze fittizie che ricomincerà giovedì mattina, quando dieci società, tra cui quella bianconera, torneranno in tribunale.

Senza dimenticare, poi, l'inchiesta Prisma la cui udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 27 marzo, quando il gup Marco Picco deciderà se portare Andrea Agnelli e compagnia in tribunale o, se invece, chiuderà il faldone con un non luogo a procedere. Pesanti le accuse dalle quali dovrà difendersi l'oramai ex cupola bianconera: falso in bilancio, manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali. 

Insomma, non proprio il panorama idoneo per concentrarsi sui dieci punti da rimontare al Napoli capolista. Ed è per questa ragione che a un certo punto, Allegri dovrà capire se sarà il caso di perdere energie preziose in una rincorsa impossibile o se, invece, si concentrerà ad arginare la furia di chi arriva da dietro.

E già, perché alle spalle del terzetto che in questo momento occupa il secondo posto (Inter e Milan, oltre alla Juve) ne sta arrivando un altro, formato dalle due romane e dall'Atalanta (tutte a -3), reduce dall'8-2 rifilato alla Salernitana. E saranno proprio i ragazzi terribili di Gian Piero Gasperini i prossimi avversari dei bianconeri, nella sfida in programma domenica sera allo Stadium.

Prima, però, la Juve è chiamata a non fallire in Coppa Italia. Giovedì prossimo, infatti, a Torino arriva il Monza guidato in panchina dall'ex Raffaele Palladino, dodicesimo in classifica e ancora imbattuto nel 2023.