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Scardina, condizioni gravi ma stabili dopo l'intervento e il promoter: "È andato bene"

Aggiornato
Daniele Scardina
Daniele ScardinaProfimedia
Il pugile dopo l'intervento dovrà attendere le canoniche 48 ore prima di essere svegliato dal coma farmacologico. Il promoter: "Questo è uno sport in cui si prendono pugni in faccia, non si lancia una pallina".

"Daniele si stava allenando come al solito, era in una sessione di sparring partner in preparazione per l'incontro del 24 marzo all'Allianz Cloud di Milano" ha raccontato all'ANSA Alessandro Cherchi, promoter di Daniele "King Toretto" Scardina, il pugile 30enne che ora è in coma alla clinica Humanitas di Rozzano dopo aver avuto un malore a fine allenamento nella palestra "FitSquare" di Buccinasco (Milano). "Io non ero presente, ma ho ricevuto un video in cui lo si vede scendere dal ring senza problemi, dopo aver scambiato con un altro professionista di origini egiziane. Ride e scherza con gli altri, fa ancora un po' di vuoto (tecnica pugilistica senza un avversario, ndr) poi va via verso gli spogliatoi. Nessuna avvisaglia di malori. Per di più non era andato ko". 

Il messaggio di Diletta Leotta, ex del pugile
Il messaggio di Diletta Leotta, ex del pugileInstagram

Il pugile, giunto in ospedale in codice rosso, è stato operato d'urgenza alla testa ieri sera dall'equipe di neurochirurgia cranica dell'Humanitas, un intervento definito "complesso" ma "tempestivo e tecnicamente riuscito". Alessandro Cherchi, promoter di Daniele Scardina, ha spiegato: "Ci hanno detto che l'operazione di ieri sera è andata bene, stamattina alle 7 ci hanno confermato che il quadro era stabile, ma ora bisognerà aspettare le 48 ore canoniche per il risveglio". "Fa parte del gioco - ha continuato Cherchi - questo è uno sport in cui si prendono pugni in faccia, non si lancia una pallina. Ma le cause possono essere tante, magari Daniele era stressato in questa fase della preparazione atletica. Ogni caso è a sé, non dobbiamo aspettarci ogni giorno un pugile in coma".

Alla palestra di Buccinasco l'aria è cupa, i corsi di pugilato non sono ancora iniziati, ma in tanti conoscono Scardina, diventato un punto di riferimento umano e sportivo per molti ragazzi della zona. "Le palestre dove si praticano sport di contatto non sono luoghi di violenza ma isole per creare occasioni" ci ha tenuto a ribadire uno degli allenatori di cross fit.

L'interesse della Procura

Nel frattempo la Procura di Milano sta monitorando, attraverso accertamenti medici, il caso. Subito dopo il trasporto in ospedale dell'atleta, è stato informato il pm di turno Alessia Menegazzo che, però, al momento non ha aperto alcun fascicolo. Dalle informazioni raccolte finora è confermata l'ipotesi di un malore. Inoltre, da quanto risulta, per ora non sono contestabili ipotesi di lesioni colpose, in quanto il 30enne si è sentito male negli spogliatoi dopo l'allenamento e non nel momento in cui era sul ring durante il combattimento. Anche se fosse accaduto sul tappeto da boxe, tra l'altro, ci sarebbe da valutare la scriminante dell'esercizio dell'attività sportiva e del consenso.