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Scandalo Barça: la retrocessione tra le pene, ma il reato potrebbe essere già prescritto

Aggiornato
Il Camp Nou
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Il club catalano ha pagato oltre 1.6 milioni di euro alla società di Jose Maria Enriquez Negreira, ex vicepresidente del Comitato arbitrale nazionale. Nel caso in cui il pagamento agli arbitri fosse certificato, il Barça rischierebbe la retrocessione.

Dopo i casi di Juventus e Manchester City, questa vola a finire nel mirino della giustizia è stato il Barcellona. 

Il clamore sull'indagine aperta riguardo al pagamento di oltre 1.6 milioni da parte del club catalano a Jose Maria Enriquez Negreira, ex vicepresidente del Comitato arbitrale nazionale, non si placa, con sempre più restroscena che vengono fuori dai giornali spagnoli.

El Mundo, nell'edizione del 16 febbraio ha dedicato un ampio spazio alla vicenda, pubblicando tutte e 33 le fatture emesse tra il 2016 e il 2018 dalla Dasnil 95, la società dell’ex arbitro, per un totale di 1.685.142 euro, circa 300mila in più rispetto a quanto emerso in precedenza. Il giornale ha anche fatto notare che in quel periodo il club blaugrana rimase per 746 giorni senza subire alcun rigore contro in campionato.

A chiarire parzialmente la vicenda sono le dichiarazioni di Josep Maria Bartomeu (ex Presidente del Barcellona), che ha spiegato nel dettaglio la relazione tra il club ed Enriquez Negreira al Mundo Deportivo: "La prima fattura a Dasnil 95 che appare al Barcellona risale al 2001, con Joan Gaspart come presidente. Quando Joan Laporta vinse le elezioni nel 2003 questo servizio esisteva già. Mi hanno detto che non ci sono fatture anteriori al 2001 perché non c’era motivo di conservarle, però so che questa è una cosa che viene dall’epoca della presidenza di Josep Lluis Nuñez".

Barcellona FC
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Bartomeu ha poi spiegato: "Nel 2015 ho conosciuto Javier Enriquez Negreira il figlio di Jose Maria. Era lui che faceva i dossier sugli arbitri, però con lui trattava l’area sportiva, io non mi riunivo mai né con lui né con il padre. I dossier esistono fisicamente, e ci sono i video che faceva Javier: prendeva le partite e analizzava le giocate nelle quale l’arbitro aveva attuato bene o male". Queste dichiarazioni si scontrano direttamente con quelle di Jose Maria Enriquez Negreira, che invece afferma di non aver mai realizzato dei report fisici per la squadra catalana, ma solamente orali. 

La risposta del club

Nella giornata del 15 febbraio, il Barça ha emesso un lungo comunicato, in cui ha spiegato nel dettaglio la relazione tra il club e la società con a capo Negreira, la Dasnil 95. 

Nella nota pubblicata sul sito ufficiale, gli addetti stampa spiegano nello specifico che in passato il club ha assunto i servizi di un consulenza esterna per ricevere relazioni in formato video sui giovani calciatori di altri club spagnoli e che ha usato la stessa consulenza per ricevere relazioni tecniche relative all'arbitraggio professionale, al fine di integrare le informazioni richieste dallo staff tecnico della prima e della seconda squadra. Una pratica legale e comune a tutti i club di Liga, secondo i catalani.

Cosa rischia il Barcellona

Ancora da stabilire effettivamente quali sarebbero le conseguenze del rapporto tra il club blaugrana e dirigente arbitrale, perché effettivamente non è stata aperta ancora nessuna indagine da parte della Federazione riguardo ai rapporti tra le due parti. 

L'indagine, al momento, riguarda solamente le implicazioni di tipo fiscale. 

Certo è, però, che la RFEF nel suo sistema legislativo prevede la retrocessione in caso di pagamenti accertati nei confronti degli arbitri da parte di un club.

Reato già prescritto?

La vicenda ha avuto grande eco a Madrid, storica sponda rivale per il club blaugrana, meno, molto meno, dalle parti del Camp Nou e dintorni. Lo scandalo, tuttavia, sarebbe già chiuso, almeno secondo quanto pubblica Marca, che è un giornale di Madrid.

Il quotidiano riporta uno stralcio della nuova legge sullo sport, approvata dal Congresso il 22 dicembre 2022: l'articolo 112, infatti, afferma che "le infrazioni molto gravi saranno prescritte a tre anni, quelle gravi a due anni e quelle lievi a sei mesi". Il caso dei presunti pagamenti al vicepresidente degli arbitri sarebbe già stato prescritto, non dando così luogo ad alcun procedimento nei confronti del club. Marca spiega che "il termine di prescrizione per le violazioni scatta dal giorno in cui l'infrazione è stata commessa. In caso di violazioni continue o permanenti, il termine inizierà a decorrere dalla fine della condotta incriminata".

I presunti pagamenti del Barcellona a Negreira si sarebbero conclusi nel 2018, in coincidenza con la cessazione dell'attività dell'ex arbitro come vicepresidente del Cta, ossia quattro anni e mezzo dall'ultimo pagamento. Dunque, il reato sarebbe già stato prescritto. I presunti pagamenti del Barça sarebbero considerati come "infrazione molto grave, secondo l'articolo 104.1 della nuova legge sportiva", spiega Marca.

I media spagnoli si sono spaccati sulla vicenda. I media catalani hanno concesso zero spazio alla viceda. Di ben altro tono il titolo del quotidiano madrileno As, dedicato al "Barçagate arbitrale". Il giornale spiega che "il club ha pagato quasi 1,4 milioni al vicepresidente del Comitato degli arbitri, Enriquez Negreira, per fargli consulenza sulle decisioni fra il 2016 e il 2018". Marca ha gridato allo "Scandalo!", spiegando - sicuro - che il "il Barça ha pagato 1,4 milioni al vicepresidente degli arbitri. Negreira copriva il club blaugrana, mentre esercitava questo incarico fra il 2016 e il 2018".