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Sarri, un ex juventino che mai si è sentito tale

Sarri, un ex juventino che mai si è sentito tale
Sarri, un ex juventino che mai si è sentito taleAFP
L'esperienza di una sola stagione in bianconero, seppur condita da uno Scudetto, ha lasciato della ruggine nell'animo dell'attaccante toscano, che oggi con la Lazio cerca sia l'allungo in classifica sia un riscatto personale

Nel maggio scorso, giorno della sua ultima visita a Torino, Maurizio Sarri (63) è stato protagonista di una rimonta importante per l'animo ma praticamente ininfluente dal punto di vista del risultato finale. In quell'occasione, infatti, la Juventus ospitava la Lazio nella 37esima giornata di campionato già certa del quarto posto che significava la qualificazione alla Champions League. Il 2-2 finale, arrivato con un gol in extremis di Sergej Milinkovic-Savic (27) fu una piccola consolazione. Ed è da lì e dal serbo che il tecnico toscano ripartirà stasera.

Il ritorno a Torino, stavolta guardando la Juve dall'alto, sarà questa volta più sentito, in quanto la partita è di quelle che possono confermare la tendenza che vede i biancocelesti come una delle squadre più propositive nonché più attrezzate per prendere la scia al Napoli capolista del campionato di Serie A. L'allenatore toscano, che ha guidato la squadra bianconera nella stagione 2019-20, vincendo l'unico Scudetto della sua carriera, è storicamente un antagonista della Vecchia Signora, con la quale ha lottato per i vertici del calcio italiano nelle stagioni al Napoli, specialmente durante l'annata 2017-18, quando il suo Napoli realizzò il record di 91 punti ma finendo poi secondo proprio dietro la squadra allora allenata da Massimiliano Allegri (55).

Ed è proprio contro il suo conterraneo che oggi Sarri cercherà una rivalsa molto significativa. Nelle 13 volte in cui si è imbattuto nella Juve, infatti, l'allenatore laziale è stato sconfitto in sette occasioni, riuscendo poi a vincere solo tre volte, l'ultima delle quali proprio con il Napoli all'Allianz Stadium. Adesso che i suoi giocatori sembrano aver assimilato i suoi metodi e i suoi dogmi tattici, i tempi sembrano essere maturi per provare a fare la festa in casa dei bianconeri, con i quali il feeling non è mai sbocciato neanche quando il toscano vestiva la loro tuta. 

"Tifare Juve? Un difetto". Questa una delle frasi più significative di Sarri, che stasera non solo avrà la motivazione di zittire uno stadio con il quale vige un astio mai represso ma anche di vincere per portarsi a cinque punti da Allegri e continuare a viaggiare al secondo posto. Grande ex della partita, sebbene nella sua memoria ci sia spazio solo per la celebrazione del titolo, l'allenatore che per primo cercò di far capire a Cristiano Ronaldo (37) che non poteva comandare nello spogliatoio si presenta oggi con la rabbia di chi vuole zittire nuovamente lo Stadium, quattro anni e mezzo dopo l'ultima volta.