Sampdoria, Garrone contro Ferrero "Fallimento trattative si deve a lui e al cda"
Lo stato di crisi in cui versa la Sampdoria preoccupa i suoi tifosi, ma anche anche i vecchi proprietari come la famiglia Garrone. E in una nota Edoardo Garrone interviene sullo stato di crisi del club blucerchiato per il quale potrebbe aprirsi già in settimana una richiesta di composizione negoziata della crisi.
"In presenza di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, all'interno di un pool di investitori, noi ci siamo stati, prima con Vialli e poi con il Fondo Merlyn, e potremmo esserci anche in futuro. Il contesto generale di oggi è purtroppo molto lontano da questo scenario e le conseguenze delle decisioni che hanno portato al fallimento dell'ultima trattativa per il cambio di proprietà e per dare alla Sampdoria il futuro che merita sono solo da imputare all'attuale proprietà e al suo cda".
Garrone ricorda che "in un silenzio vigile e operoso ho sempre seguito le vicende societarie della Sampdoria. Non ho dimenticato i sacrifici compiuti dalla mia famiglia durante i 12 anni in cui abbiamo avuto l'onore e l'onere di avere la responsabilità della gestione della società. E non ho dimenticato - aggiunge - le mie parole di quell'11 giugno 2019 e l'atmosfera e le circostanze che hanno portato a quel momento. È stato quindi normale per me, anche per il rapporto di reciproca stima con Gianluca Vialli rispondere "presente" quando mi chiese di aiutarlo nei suoi tentativi di acquisizione della Sampdoria nel 2019, supportandolo nelle trattative e impegnandomi con lui a sottoscrivere una quota dell'investimento insieme ad altri importanti soggetti internazionali. Tutti vi ricorderete i continui 'tira e molla' e rialzi di Massimo Ferrero, che portarono Gianluca Vialli, dopo quasi un anno e ben due tentativi, a ritirare le importanti offerte".
"Quando Alessandro Barnaba, i primi giorni di ottobre 2022, mi chiese di incontrarlo perché interessato a valutare l'acquisizione della Sampdoria con il fondo Merlyn Partner - ricorda Garrone - fui lieto prima di aiutarlo a comprendere meglio il contesto generale e di ascoltare e valutare il suo piano. La proposta era caratterizzata da un piano industriale molto serio per il salvataggio della società e il rilancio della squadra e prevedeva per la sua realizzazione una serie di condizioni e il rispetto di una precisa tempistica, ben spiegate nel comunicato stampa di Merlyn del 5 gennaio. Anche in questo caso, come già avvenuto alcuni anni prima con l'operazione Vialli, considerata la qualità del progetto e le professionalità in campo ci siamo resi disponibili a valutare la sottoscrizione, tramite la nostra holding di partecipazioni San Quirico, di una quota con altri investitori internazionali, qualora le condizioni ben evidenziate da Alessandro Barnaba si fossero verificate".
"Questo scenario - sottolinea Garrone - non si è avverato. La proposta di Merlyn non è stata presa in considerazione dalla proprietà che ha evidentemente altri obiettivi ma non quelli del salvataggio della società e il rilancio della squadra né dal cda che con il suo rifiuto ha condannato al fallimento l'ultima, unica e miglior soluzione in grado di garantire un futuro positivo per la Sampdoria. Invece sono state diffuse ipotesi confuse, non chiarite e mai verificate da parte di vari soggetti, comprese le banche coinvolte, che hanno generato un clima di false speranze nascondendo il vero stato di salute della Sampdoria".