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Premier League, l'ispirazione di Mudryk non basta al Chelsea per battere il Liverpool

Mudryk contro Alexander-Arnold
Mudryk contro Alexander-ArnoldAFP
Il secondo ucraino della storia dei Blues dopo Shevchenko entra a mezz'ora dalla fine e mostra tutto il suo talento. Ma neanche la sua freschezza permette ai londinesi di sfondare il muro di Klopp

Ha provato a scrivere da subito una pagina di storia importante, Mykhalio Mudryk. Ma non c'è riuscito. Il 22enne talento ucraino da poco approdato al Chelsea si è impegnato nello sciorinare magia in campo dopo il suo ingresso all'ora di gioco, ma non è riuscito da solo a scardinare la difesa del Liverpool, che comunque non riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno dopo il pareggio per 0-0 a Stamford Bridge. Un pari a reti bianchi nel quale le emozioni sono state scarse, così come lo spettacolo offerto in campo nel match più atteso d'Inghilterra. 

Il risultato, infatti, non aiuta nessuna delle due squadre a smuovere una classifica attualmente molto mediocre, visto il potenziale di entrambe. Nella stagione scorsa tra le forze dominanti della Premier League, nell'annata corrente sia Blues sia Reds hanno subito un'involuzione importante. A fotografare il loro momento poco brillante i 29 punti in classifica da ambo lati, che significano una distanza di ben nove lunghezze dal quarto posto occupato dal Newcastle.

Gli uomini di Klopp possono sì contare su una partita da recuperare rispetto a quelli di Potter, ma quello che più accomuna le due realtà non sono i punti quanto l'assenza di idee. Troppo irregolari nel corso attuale per essere davvero pretendenti a un posto nella prossima Champions League, le vincitrici dell'edizione del 2019 e 2021 hanno messo in mostra uno spettacolo povero conseguenza del loro triste momento.

L'unico raggio di sole l'ha messo in campo Mudryk, secondo giocatore ucraino di sempre a giocare nel Chelsea dopo Andriy Shevchenko e principale elemento a cercare giocate di spicco. Entrato a partita in corso, l'ex Shakhtar Donetsk dovrà però confermare le buone impressioni anche dal primo minuto. Per il momento, tuttavia, è lui l'unica ragione per la quale Potter può sorridere.