L'addio di Gianluca Vialli, scomparso lo scorso 6 gennaio a causa del tumore al pancreas che lo ha colpito cinque anni fa, ha aperto un vuoto importante nel calcio italiano. E già, perché oltre ai tifosi delle squadre di cui ha difeso i colori, il centravanti lombardo era amato un po' in tutta Italia.
Tanti anni, tanti incontri e tanti compagni di viaggio che, oltre ad aver perso un collega, si sono visti privare di un amico. Proprio come Dino Baggio che lo ha ricordato in un'intervista a Tv7: "Ho un ricordo meraviglioso di Gianluca, era un uomo spogliatoio e aveva voglia di far crescere i giovani. Ero in squadra con lui quando avevo 21 anni e spendeva sempre una parola buona nei nostri riguardi. È andato via troppo presto dalle nostre vite".
L'ex centrocampista azzurro, alla Juventus con Vialli, non ha nascosto la propria preoccupazione sulle conseguenze di determinate pratiche sulla salute dei calciatori: "Bisognerebbe investigare sulle sostanze che abbiamo preso in quel periodo. Il doping c’è sempre stato. Bisogna capire se certi integratori col tempo hanno fatto male. Ho paura anch’io, sta succedendo a troppi calciatori".
Quella di Dino Baggio non vuole essere un'accusa. Almeno non solo un'accusa, ma anche e soprattutto un vero e proprio appello: "Non so se (quello che sta succedendo, ndr) sia dovuto al doping. Non prendevi robe strane, prendevi robe normali, ma poi bisogna vedere se col tempo riesci a buttarle fuori o restano dentro. Poi tanti hanno parlato anche dell’erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano, che davano dei problemi".