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Monza-Milan è la sfida di Galliani: "Non potevo tradire il Milan, ma qui sono a casa"

Adriano Galliani
Adriano GallianiProfimedia
Il dirigente della squadra neopromossa, a pochi giorni dalla sfida al suo ex club ha promesso: "Starò in religioso silenzio". E sulla difesa a tre: "Abbiamo raggiunto un compromesso con Berlusconi".

Manca pochissimo alla sfida tra Milan e Monza, che si affronteranno allo U-Power Stadium il prossimo 18 febbraio. 

A parlare, in vista della partita, è stato Adriano Galliani, che dopo decadi nella dirigenza del Milan ha dato avvio al progetto che ha portato il club lombardo per la prima volta in Serie A. Un traguardo storico, che implica anche affrontare la squadra rossonera, a cui Galliani è inevitabilmente legato.

"Sono nato e cresciuto a Monza, ci ho vissuto fino al 1986. Dopo 31 anni non avrei mai potuto tradire il Milan, e infatti nessun tifoso rossonero mi ha mai accusato di averlo fatto, ma qui sono tornato a casa. Sabato sarò in religioso silenzio, non muoverò un muscolo né quando e se dovesse segnare il Monza, né se lo farà il Milan. Farò come all'andata" ha spiegato il vicepresidente vicario e amministrazione delegato del Monza, in un'intervista a Sky in vista del derby tra i brianzoli e il Diavolo.

"Il presidente ama la difesa a quattro, noi giochiamo a tre - ha aggiunto Galliani riferendosi a Berlusconi - ma Raffaele Palladino gli ha spiegato che gli esterni si alzano e si abbassano e magari in fase di non possesso difesa a quattro: diciamo che abbiamo ottenuto un compromesso".