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Mondiali, Griezmann, il fedelissimo di Deschamps che in nazionale non sbaglia un colpo

Antonio Moschella
Griezmann contende un pallone a Bellingham
Griezmann contende un pallone a BellinghamAFP
Da anni senza continuità di rendimento con Barcellona e Atletico Madrid, il numero 7 dei Bleus è invece sempre decisivo in nazionale, dove moltiplica i suoi sforzi e i suoi ripiegamenti al servizio della squadra.

72 presenze consecutive con la maglia della Francia. Questo dato è già più che sufficiente per illustrare la centralità assoluta di Antoine Griezmann nel gioco dei Bleus, i campioni del mondo che vanno alla ricerca del bis, qualcosa che è riuscito per l'ultima volta al Brasile nel 1962. L'attaccante dell'Atletico Madrid sta disputando una Coppa del Mondo di altissimo livello, spiccando praticamente sia nella fase di costruzione sia in quella di distruzione. La sua zona d'influenza orbita tra il centro-destra della mediana e la zona a ridosso delle punte, senza però disdegnare improvvisazioni, come quella che ha portato al gol di Olivier Giroud contro l'Inghilterra, che è valso la qualificazione alle semifinali.

Dall'intelligenza rara e dal carattere guerriero, Griezmann non è più quel piccolo Principe che a inizio carriera sfrecciava in fascia e cercava la gloria personale. A 31 anni è un giocatore totale capace di disimpegnarsi in ogni zolla del terreno di gioco. I suoi recuperi sono tanti in ogni partita, e la sua condizione fisica gli permette di durare a lungo senza mai rompere il ritmo. A parte il match contro la Tunisia, nel quale è partito dalla panchina per il robusto turnover messo in atto da Didier Deschamps, non ha perso un minuto di gioco, a riprova del suo status d'insostituibile nello scacchiere francese.

L'alfiere tuttofare

Sebbene la corona di Re spetti a Kylian Mbappé, il principale incaricato di imbastire gli assalti verso i forzieri rivali, è Griezmann l'equilibratore dei Bleus. Galleggiando tra mediana e attacco, consapevole del dinamismo di Rabiot e Tchouameni, il numero 7 sfrutta il suo istinto per muoversi sempre nella direzione giusta sia per recuperare palla sia per fornire alternative offensive. Tutto parte dal posizionamento. E anche da una spiccata visione di gioco che gli permette di trovare spesso il passaggio che libera i compagni, quasi sempre di prima intenzione.

Regista offensivo e catalizzatore del gioco, Griezmann è l'alfiere tuttofare di Deschamps, che a lui non può mai fare a meno. E le 72 presenze di seguito dal 31 agosto 2017 ne sono la grande riprova. La sua annata attuale all'Atletico Madrid, piuttosto intermittente per quanto riguarda il rendimento, non ha avuto influssi negativi sul suo gioco in nazionale, né tanto meno sulla sua mentalità, che resta quella di un campione del mondo che lotta su ogni pallone, con l'umiltà come primo slancio.

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Leader tecnico

Senza Karim Benzema, che ama retrocedere per prendere la palla, Griezmann ha trovato molto campo per le sue incursioni. E la sua classe lo rende un elemento unico nell'undici di Deschamps, che ha in lui la sola vera mezza punta centrale con i tempi giusti per far fluire il gioco dalla cintola in su. Decisivo contro gli inglesi grazie a due assist, non fa mai mancare il suo contributo nella fase di ripiego, facendosi poi trovare sempre pronto e libero a ricevere per poter così ripartire in avanti.

È lui la chiave di volta della Francia, il leader tecnico di un gruppo che punta a confermarsi al top del calcio mondiale. Autore di tre assist nelle due partite più esigenti, contro Danimarca e Inghilterra, Griezmann spicca per giocare essenzialmente per la squadra. Senza mai guardarsi allo specchio.