A fare la differenza è stato ancora una volta lui, Karim Benzema. E l'ha fatta con un colpo di sinistro al volo imparabile per Unai Simon, guardiano della porta di un San Mamés avverso come non mai alla squadra del governo centrale. Se il Real Madrid è uscito dal ruggente catino di Bilbao con i tre punti e non si stacca troppo dal Barcellona, il merito è principalmente del francese, l'unico davvero in grado di spezzare la livella tra i suoi e un Athletic Club orgoglioso ma limitato, specialmente in avanti.
Arrivato al 24' del primo tempo, l'acuto del Pallone d'oro è bastato alla squadra di Carlo Ancelotti per sigillare il trionfo e il premio da tre punti, tre punti necessari per non vedere il Barcellona allontanarsi troppo in cima alla classifica. Aggrapparsi al proprio miglior giocatore è una procedura automatica per qualsiasi squadra, persino una come il Real. E aggrapparsi a uno come Benzema non è certo un reato, specialmente nel giorno in cui il francese realizza il suo centro numero 228 in Liga, agguantando un mito dei merengue come Raul.
Nel finale è stata fondamentale l'abnegazione di tutta la squadra per ribattere le offensive di un Athletic che non si è mai stancato di provare a raggiungere il pareggio. I leoni dai denti affilati non sono però riusciti a ferire i loro rivali, che escono fuori dall'arena sporchi e pieni di graffi, ma vincenti per partita doppia in seguito al centro al 90' di Toni Kroos, che insacca con precisione.
L'uomo del match è però Benzema. Connesso in ogni momento con i compagni e con il gioco, il Pallone d'oro ha ribadito il suo status di insostituibile per Ancelotti. Stella polare di un Real ancora un po' perso dal punto di vista del gioco, Benzema è venuto nuovamente in soccorso dei suoi. E se i Blancos riusciranno a tenere testa ai blaugrana a lungo termine, sarà principalmente grazie a lui.