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La rabbia di Marotta: "A Oporto fatti incresciosi e deplorevoli"

Beppe Marotta
Beppe MarottaProfimedia
Il dirigente, intervistato a Telelombardia ha spiegato: "Faremo il possibile per tutelare i tifosi, ci sono gli elementi per class action".

"Si è trattato di un fatto increscioso e deplorevole che noi abbiamo condannato, oggi abbiamo inoltrato una richiesta di atto investigativa all'Uefa. Nella mattinata prima della partita abbiamo fatto un meeting e sebbene ci fosse un problema di ordine pubblico, l'accordo era quello di far entrare i tifosi in modo più lento, ma ci era stato consentito". Questa la spiegazione dell'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta, intervistato da Telelombardia sulla vicenda dei tifosi che martedì sera sono stati esclusi dallo stadio Do Dragao per la sfida contro il Porto.

"Il Porto era l'unico a poter prendere una decisione. Questo ci è stato disatteso all'atto in cui i tifosi si sono presentati allo stadio" ha proseguito il dirigente nerazzurro.

"Si trattava anche di nuclei familiari, di mamme e bambini, è molto lontano dalle scene di Napoli o di pericolo per ordine pubblico. Si è manifestata una marcia indietro del Porto che ha contravvenuto a quanto deciso nel meeting. Class action contro il Porto? Ci sono gli elementi per arrivarci, noi come società faremo il possibile per tutelare i nostri tifosi nelle sedi competenti. Stiamo valutando quale iniziativa prendere per alleviare la delusione" ha poi concluso Marotta.