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L'Iba rinnova la sponsorizzazione con Gazprom: Cio minaccia l'esclusione dalle Olimpiadi

ANSA - Giulia Polidoro
Irma Testa vs N. Petecio
Irma Testa vs N. PetecioProfimedia
Duro attacco del comitato olimpico: "La Federazione dipende dal colosso dell'energia russo e pensa solo a potere".

Il rinnovo del contratto di sponsorizzazione sottoscritto nei giorni scorsi dall'Iba, ente che governa il pugilato olimpico, e dal colosso dell'energia russo Gazprom, ente statale, mette a serio rischio la presenza della boxe all'Olimpiade di Parigi 2024. Lo fa sapere il Cio con una nota in cui si sottolinea che "l'annuncio di questo accordo conferma che l'Iba continuerà a dipendere da una società ampiamente controllata dal governo russo. Il recente Congresso della Iba ha dimostrato ancora una volta che l'Iba stessa non ha un vero interesse per lo sport del pugilato e per i pugili, ma è interessata solo al proprio potere. È anche diventato chiaro che l'Iba vuole distrarre dai propri gravi problemi di governance (per cui la boxe alle Olimpiadi è stata 'commissariata dal Cio ndr)".

Secondo il comitato internazionale olimpico, "non c'è la volontà di capire i veri problemi, anzi: l'estensione del contratto di sponsorizzazione con Gazprom come unico main sponsor dell'Iba rafforza le preoccupazioni, che il Cio ha espresso più e più volte dal 2019". La conseguenza di tutto ci è che "Il Cio dovrà tenere conto di tutto ciò quando prenderà ulteriori decisioni, che potrebbero - dopo questi ultimi sviluppi - includere la cancellazione del pugilato dai Giochi Olimpici di Parigi 2024".

Il pugilato è da tempo sotto esame da parte del Cio, dopo i tanti scandali nei Giochi del passato e in particolare dopo Rio 2016, quando vari giudici e arbitri, ritenuti corrotti, vennero mandati a casa ad Olimpiade ancora in corso. Per questo il Cio stesso, in vista di Tokyo 2020, ha istituito a suo tempo una task force della boxe che ha governato lo svolgimento di questa disciplina ai Giochi giapponesi, e ha più volte minacciato di cancellare la 'nobile arte' dal programma olimpico se non risolverà i suoi problemi di governance, acuiti dal fatto che alla presidenza dell'Iba ci sia il russo Umar Kremlev, che ha riammesso alle competizioni i pugili del suo paese con tanto di bandiera e inno, a partire da Los Angeles 2028.

Adesso il rinnovo con Gazprom mette la boxe seriamente a rischio da subito, ovvero già da Parigi 2024.