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L'avvicinamento atipico al Mondiale di Cristiano Ronaldo

L'avvicinamento atipico al Mondiale di Cristiano Ronaldo
L'avvicinamento atipico al Mondiale di Cristiano RonaldoAFP
Il portoghese, sempre meno considerato al Manchester United, vive il suo primo momento da panchinaro

La notte arriva per tutti, anche per coloro che hanno forzato il loro corpo e spirito a svegliarsi all'alba per avere più tempo degli altri. Per Cristiano Ronaldo (37) sembra essere arrivato il momento del declino definitivo. A meno di un mese dal Mondiale di Qatar 2022, il portoghese vive infatti la sua prima esperienza da panchinaro da quando è esploso nell'estate del 2003, quando arrivò al Manchester United.

Se in quel frangente l'etichetta di sostituto di David Beckham (47) e la sua maglia numero 7 pesavano tanto, il suo corpo era però allenato e leggero per sopportare pressioni e mugugni. Oggi, che per lui parla più il passato del presente, il cinque volte pallone d'oro sembra essere relegato a un ruolo da comprimario. 

Dopo un'estate intera a cercare di andar via da Old Trafford, con il suo agente Jorge Mendes (56) intento a offrirlo urbi et orbi, Ronaldo è stato costretto ad accettare il suo ruolo di attaccante allo stesso livello degli altri. Questo perché il tecnico olandese Erik ten Hag (52), arrivato al comando dei Red Devils pochi mesi fa, è un fermo sostenitore del gioco di squadra, e non ha mai contato su un fenomeno anarchico come il lusitano.

Impossibilitato a giocare la Champions League, la competizione che ama più di ogni altra e della quale è lo storico capocannoniere con 140 reti totali, Ronaldo si è così incupito, facendo prevalere un sentimento puerile contro il sentimento di dedizione per squadra che lo ha reso grande. Un comportamento immaturo che sta avendo in questo momento una deviazione pericolosa. 

Pericolosa perché in questo modo CR7 rischia di arrivare male al suo ultimo Mondiale, nel quale per giunta sarà accompagnato da una serie di giocatori importanti, tra  i quali spiccano il milanista Rafael Leao (23) e il Citizen Bernardo Silva (28). Il suo inizio di stagione, malumori e scene d'isteria a parte, è stato piuttosto mediocre.

A confermarlo le semplici statistiche: sono infatti solo due i gol realizzati nelle 12 partite disputate finora. Numeri che ritraggono il suo peggior ruolino di sempre dalla stagione 2005-06, quando ancora con Alex Ferguson (80) giocava come ala e non aveva sviluppato il suo spiccato senso della porta.

Diventato ormai un terminale offensivo, vuoi per una questione fisica vuoi per la sua fame di gol, CR7 è adesso a un bivio. Le voci di un interessamento del Chelsea, che potrebbe prenderlo a gennaio, sono un evidente sintomo della sua insoddisfazione allo United. Tuttavia, per arrivare bene ai Mondiali occorre giocare e sentire l'odore dell'erba dal campo, e non dalla panchina. 

La missione di Qatar 2022, quella del suo quinto Mondiale, è troppo importante per venire appartata da manifestazioni di ego e boria. Prima di andar via da Manchester, Cristiano dovrà dimostrare di essere un campione maturo e andare al di là delle sue manie di protagonismo. Se non per lo United, quantomeno per il suo Portogallo.