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Juventus-Lazio, l'analisi tattica

Juventus-Lazio, l'analisi tattica
Juventus-Lazio, l'analisi tatticaAFP
L'intensità nella zona centrale del campo sarà fondamentale per avere il controllo della gara

Agli antipodi per quanto riguarda la concezione di calcio giocato, Massimiliano Allegri (55) e Maurizio Sarri (63) hanno però in comune l'idea che bisognerà controllare la mediana per poter avere la meglio l'uno dell'altro. Sia il 3-5-1-1 allegriano sia il 4-3-3 sarriano, infatti, prevedono tre interpreti fissi nella parte nevralgica del terreno di gioco. La grande sfida tra Juventus e Lazio, dunque, vedrà accumularsi molto traffico nelle zone centrali.

Gli inserimenti di Milinkovic e Rabiot

Sono i giocatori più influenti e dal rendimento più costante di entrambe le squadre. E sono anche gli insostituibili per i due tecnici. Sergej Milinkovic-Savic (27) e Adrien Rabiot (27) sono stati risparmiati dai loro allenatori solo in caso di squalifica o di problemi fisici. Se il serbo è il miglior assistman della Serie A con sette passaggi decisivi registrati finora, il francese spicca più per il suo apporto in zona gol, dove con i suoi inserimenti è andato a segno in tre occasioni in questa Serie A, le stesse del laziale. Milinkovic, più tecnico e forte fisicamente, tende a macinare meno km ma è il catalizzatore di gioco dei biancocelesti, e l'assenza di Ciro Immobile (32) per infortunio aumenta ulteriormente le sue responsabilità negli inserimenti, dove può far valere la sua stazza e la sua abilità nel colpo di testa. Rabiot, che gioca da interno sinistro di centrocampo, è il primo supporto per il centravanti Arek Milik (28), e contro l'Inter ha dimostrato di saper sfruttare bene anche i contropiedi, una delle arme preferite da Allegri.

Corridoi esterni per Allegri, trame per Sarri

Allegri, un tecnico che preferisce sempre prima difendere e poi attaccare, proverà a sfruttare la velocità dei suoi esterni, ossia Filip Kostic (30) e Juan Cuadrado (34). È infatti su di loro che fa spesso leva per far sfogare la circolazione della palla. Sono il serbo e il colombiano gli incaricati di cercare il fondo per servire poi in orizzontale i loro compagni di squadra, con Milik e i centrocampisti che si inseriscono dalle retrovie come destinatari dei cross. Per Sarri, che invece preferisce sempre costruire gioco per poi attaccare, è fondamentale la coesione tra i tre occupanti della mediana, attraverso i quali il pallone deve fluire rapidamente per farlo arrivare agli attaccanti. Anche in questo contesto Milinkovic svolgerà un ruolo chiave, alternandosi nella mansione del possesso di palla e in quella dell'inserimento dietro Felipe Anderson (29), il falso nueve che Sarri sta cercando di far esplodere così come aveva fatto con Dries Mertens (35) a Napoli cinque anni fa.

La chiave del match

Al di là del controllo delle operazioni in mediana, potrebbe essere decisivo il confronto tre contro tre tra l'attacco della Lazio e la difesa della Juve, la miglior retroguardia del campionato con un gol subito in meno dei biancocelesti. Se Felipe Anderson cercherà di non dare punti di riferimento attaccando la profondità, la velocità degli attaccanti ospiti può essere un'arma letale contro una difesa bianconera che dovrà così mantenersi bassa per evitare di lasciare troppo campo alle sue spalle. Le due migliori difese del campionato, dovranno verosimilmente essere più attente agli inserimenti da dietro che agli attacchi diretti.