Il caos panchina Salernitana e il passo falso del Napoli in Coppa, un derby per ripartire

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Il caos panchina Salernitana e il passo falso del Napoli in Coppa, un derby per ripartire

Il caos panchina Salernitana e il passo falso del Napoli in Coppa, un derby per ripartire
Il caos panchina Salernitana e il passo falso del Napoli in Coppa, un derby per ripartireAFP
Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta. L'umiliazione rimediata a Bergamo ha generato il caos all'Arechi con l'esonero di Nicola e il ripensamento del presidente Iervolino arrivato 48 ore dopo. Forse meno grave, ma altrettanto dolorosa l'eliminazione in Coppa Italia, incassata dalla capolista al Maradona contro la Cremonese

"Il calcio è uno stato d'animo". Jorge Valdano ne è convinto ed è davvero difficile dargli torto. A meno che qualcuno non creda suol serio che una squadra triste possa raggiungere i propri obiettivi.

Ed è esattamente quello che Danilo Iervolino ha trovato all'interno dello spogliatoio della Salernitana quando è entrato per chiedere ai propri calciatori cosa pensassero della decisione di esonerare Davide Nicola: tristezza. E non solo per l'8-2 incassato a Bergamo, ma anche e soprattutto per l'addio del loro condottiero. Si spiega così il clamoroso dietrofront che ha spinto il presidente della società granata a tornare sui propri passi: "Mi faceva piacere sentire la loro opinione su una decisione atipica. Ora mi aspetto gioco e risultati".

Sotto questo aspetto, non v'è dubbio che Iervolino ha dimostrato di avere buonsenso e anche una buona dose di coraggio. Perché non tutti i presidenti si sarebbero esposti volontariamente alle naturali critiche dell'opinione pubblica. Non tutti i presidenti avrebbero ammesso - con i fatti e non con le parole - di aver sbagliato: "È successa una cosa unica nel mondo del calcio".

Buona parte del merito va al direttore sportivo del club, Morgan De Sanctis: "Io e il mister ci siamo sentiti, tramite il direttore sportivo De Sanctis mi è arrivato il suo messaggio. Ho sentito l'allenatore e mi ha detto delle cose importanti sulla città, sull’affetto che ha per me e per i tifosi e sugli errori da lui commessi. Una persona ti manca solo quando la perdi. Le sue parole mi hanno colpito ed è giusto che Nicola abbia un'altra occasione”.

A questo punto, però, chi si volta è perduto. Guardare avanti, senza rancori. Anche perché all'orizzonte c'è la gara più bella, ma anche più difficile in assoluto. All'Arechi, infatti, arriva il Napoli capolista: "È la partita del mio cuore - ha assicurato Iervolino - tra la formazione che macina il gioco più bello d’Italia e una Salernitana che ha voglia di riscattarsi. Sono convinto che sarà un grande spettacolo".

Un derby per ripartire, insomma. Sì, ma non solo per la Salernitana. E già, perché anche il Napoli spettacolare che, venerdì scorso, ha umiliato la Juventus rifilandole una manita (5-1), arriva alla sfida dell'Arechi dopo il pesante passo falso compiuto in Coppa Italia di fronte alla Cremonese, fanalino di coda della Serie A. Una sconfitta forse meno grave, ma altrettanto dolorosa a quella subita dai ragazzi di Nicola contro la Atalanta.

Forse meno grave perché l'obiettivo principale della stagione degli azzurri non può, oramai, e non deve essere la Coppa Italia. Corrado Ferlaino non ha dubbi: "Penso che sia stata una fortuna per il Napoli non superare il turno. Io abolirei la Coppa Italia. Ora con un campionato così stretto, con squadre che devono giocare domenica e mercoledì metterci anche la Coppa Italia", ha assicurato l'ex presidente del club azzurro in dichiarazioni raccolte dall'Ansa.

Tuttavia, per stessa ammissione di Luciano Spalletti, il Napoli ci teneva alla competizione: "Siamo dispiaciuti, c’è tanta delusione". E c'è da credergli perché il tecnico toscano sa bene quanto sia importante per la dinamica complessiva della squadra avere una competizione che, come la Coppa Italia, ti consente di dare minuti preziosi anche a chi gioca meno.

E non tanto per una questione di contentino, quanto piuttosto per mantenere alti la concentrazione e il buonumore all'interno dello spogliatoio e provare determinate varianti tecnico-tattiche che, poi, potrebbero risultarti utili sia in campionato che in Champions League.

Il problema è stato mentale. Bocciare irrimediabilmente la prestazione delle riserve di Spalletti vorrebbe dire, infatti, concentrarsi sul dito, invece che dirigere lo sguardo alla luna. E la luna dice chiaramente che anche quando sono entrati i titolari - fatta eccezione per l'uragano Osimhen - la situazione non sia affatto migliorata. Anzi, è addirittura peggiorata.

Ma questo Spalletti l'ha capito: "Funziona così, quando si mette in discussione una gara che si ha in controllo poi diventa tutto complicato. Tutti sanno che ogni partita è una storia a sé, non è solo una questione di esperienza individuale, ma è il calcio che va così. Se non ripetiamo determinati standard di qualità, può venir fuori qualsiasi risultato".

Ecco la chiave: gli standard di qualità. Se il Napoli tornerà a essere Napoli, anche all'Arechi contro la Salernitana, saranno dolori.