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Golf, si chiude il primo anno di Superlega: affare economico e disastro per ranking

ANSA - Fabio Russomando
Golf, si chiude il primo anno di Superlega: affare economico e disastro per ranking
Golf, si chiude il primo anno di Superlega: affare economico e disastro per rankingProfimedia
Il nuovo circuito si è trasformato in un boomerang per la classifica, nonostante gli elevati introiti. Da Johnson a Koepka, da numeri 1 al tracollo nel ranking.

Un trionfo a livello economico, un disastro per quel che riguarda la classifica mondiale. Gioia e dolori, nel 2022, per chi ha lasciato il PGA Tour e il DP World Tour per passare alla LIV Golf, i cui tornei ancora non sono riconosciuti dall'official world ranking.

Da Dustin Johnson, il dominatore assoluto della prima stagione della Superlega araba, a Brooks Koepka. I big della lega separatista del green hanno sì guadagnato molto ma sono sprofondati nelle classifiche mondiali.

Johnson, ex numero 1 al mondo, ha chiuso il 2021 al terzo posto e ora è 41esimo. Passo indietro importante pure per Koepka, altro campione Major, da 16esimo a 52esimo. Per non parlare di Phil Mickelson, uscito fuori dalla Top 200 per la prima volta dal 1992.

Resiste l'australiano Cameron Smith, che 12 mesi fa era 21esimo e ora è terzo anche grazie alle imprese (quella al The Open su tutte) arrivate prima del suo passaggio in Superlega. Ma non è finita qui.

Da Patrick Reed a Louis Oosthuizen, da Bryson DeChambeau (finito nel quasi dimenticatoio) a Joaquin Niemann, da Henrik Stenson a Sergio Garcia. E' lunghissima la lista dei golfisti che hanno perso posizioni nell'official world ranking.