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Forti dubbi sulla presenza di Djokovic a Indian Wells e Miami: "Pronto a farmi da parte"

Novak Djokovic
Novak DjokovicAFP
Negli Stati Uniti, l’obbligo di vaccinazione al Covid per gli stranieri durerà fino all’11 maggio, ma entrambi i tornei si disputeranno prima: "Abbiamo chiesto un’esenzione", assicura James Blake, il direttore del Master 1000 in programma in Florida tra il 19 marzo e il 2 aprile

Ancora problemi per Novak Djokovic che potrebbe essere costretto a rinunciare ai tornei di Indian Wells e Miami per non essersi vaccinato di Covid. E già, perché negli Stati Uniti, l’obbligo di vaccinazione al Covid per gli stranieri durerà fino all’11 maggio e questo gli impedirebbe di mettere piede sul suolo americano.

Una possibilità che Nole ha fatto sapere di accettare senza fare drammi: "Non ho ancora ricevuto riscontri – ha assicurato in conferenza stampa a Dubai - . Ma se non ci dovessero essere novità, non lascerei che il sorteggio di Indian Wells si effettuasse senza sicurezze sulla mia presenza. Sono pronto a farmi da parte prima che venga formato il tabellone”.

L'inizio del torneo californiano è imminente, ragion per cui la sua presenza sui campi di Indian Wells è difficile da pronosticare. Per quanto riguarda, invece, Miami, il direttore del Master 1000 che si disputerà in Florida a cavallo tra i mesi di marzo e aprile, Jamse Blake, ha fatto sapere di aver "chiesto chiesto al governo USA di concedergli un’eccezione per giocare. Lo abbiamo fatto perché sulla base del fatto che non vediamo un pericolo imminente nella sua presenza in campo. Vorremmo avere qui il più forte. Abbiamo anche sottolineato che la sua presenza sarebbe positiva per l’economia locale, per la comunità di Miami, per tutti gli appassionati di tennis che vogliono vedere quello che oggi è il più grande giocatore nel nostro sport".