Felipe Anderson e Dybala, il derby nel derby di un Lazio-Roma infuocato al punto giusto
Sette mesi esatti e circa 3000 km dividono i destini di Felipe Anderson e Paulo Dybala. Nati entrambi nel 1993, il brasiliano di Santa Maria e l'argentino di Cordoba sono oggi gli uomini più indicati a cambiare il fato del derby della Capitale. Un derby già di per sé molto acceso e adesso rovente per via delle situazioni parallele delle romane in campionato. Perché oggi Lazio e Roma sono rispettivamente terza e quinta in campionato, con appena due punti in più per i biancocelesti. Un panorama che gonfia in maniera spropositata una rivalità storicamente enorme e che alle 18 esploderà del tutto.
L'obiettivo per entrambe le squadre è poter giocare la prossima Champions League, una manifestazione che permetterebbe a entrambe le realtà capitoline di poter contare su una serie di proventi importanti per il futuro a breve termine. E, al netto di un eventuale ritorno della Juventus in caso di restituzione dei 15 punti tolti dalla sanzione, con un Milan che fa le bizze e un'Inter che neanche convince appieno è giusto che a Roma ci credano. Da ambo i lati del Tevere. E per farlo, vincere l'aspro confronto con chi passa ogni giorno per l'altra sponda può essere un viatico decisivo. Specialmente per la Lazio, che con una vittoria si porterebbe a cinque punti dalla Roma, la quale invece vincendo effettuerebbe un agognatissimo sorpasso sui nemici di sempre e si porterebbe temporaneamente agli stessi 50 punti di un'Inter che nel posticipo ospita la Juventus.
Pretoriani
Proprio come due imperatori romani, Maurizio Sarri e José Mourinho dovranno far leva sui loro migliori soldati, quei pretoriani che più garanzie gli hanno dato durante la stagione, specialmente negli ultimi trenta metri avversari, dove si fa la differenza. E questi pretoriani rispondono ai nomi proprio di Felipe Anderson e Dybala, che nella stagione attuale hanno risolto più di una grana ai loro tecnici. Il brasiliano, specialmente, è stato il jolly dell'attacco laziale, vista la sua duttilità a livello tattico e anche le sue capacità di attaccare la profondità. Oggi, vista l'assenza di Ciro Immobile, toccherà a lui fare da centravanti di movimento, un ruolo nel quale si è dimostrato capace di rendere ad alti livelli, ricordando l'esperimento ben riuscito a Sarri con Dries Mertens ai tempi del Napoli. Autore di nove reti e sei assist in tutta la stagione, l'ex compagno di merende di Neymar al Santos sarà l'incarico di accendere la miccia in attacco per i biancocelesti. Del resto è lui il secondo goleador della Lazio, dietro di due sole lunghezze a capitan Immobile.
Per quanto riguarda Dybala, invece, oggi l'argentino andrà incontro alla sua investitura definitiva in giallorosso. Deus ex machina della squadra di Mourinho, il mancino ex Juve è un pezzo fondamentale dell'ingranaggio romanista, che senza di lui non gira mai. Andato in gol in ben 13 occasioni, ben sei in più di un Abraham che da centravanti avrebbe dovuto interpretare lui il ruolo di goleador, la Joya ha anche fornito otto assist in totale. La sua centralità nel gioco giallorosso è primaria, e il suo ruolo di rifinitore e di bomber lo rende un elemento indispensabile.
Un derby sudamericano incastonato in quello romano. L'ultimo e piccante ingrediente per rendere ancora più infuocato il confronto tra le squadre capitoline, entrambe alla ricerca di una vittoria che sposterebbe il morale di un finale di stagione dove la rivalità non sarà solo per la gloria tra le mura aureliane, ma anche e soprattutto per andare a conquistare l'Europa fuori di esse.