Standing ovation, applausi, cori, cartelloni con la sua faccia, un plotone di fotografi e una schiera di vip ad accoglierla, dalla vicepresidente Kamala Harris a campioni come Magic Johnson: è stato trionfale il ritorno in campo di Brittney Griner (32), la star afroamericana del basket Usa femminile e icona Lgbtq+, cinque mesi dopo la sua liberazione in uno scambio di prigionieri con la Russia, dove ha scontato 294 giorni di cella.
Due volte campionessa olimpica, sei volte All-Star e un titolo Wnba, Griner aveva giocato la sua ultima partita in Usa in gara 4 nelle finali del campionato nazionale il 17 ottobre 2021. Venerdì sera a Los Angeles, nella partita inaugurale del torneo, ha dimostrato che è ancora una fuoriclasse trascinando la sua squadra dei Phoenix Mercury con 18 punti, sei rimbalzi e quattro blocchi in 25 minuti, anche se alla fine ha vinto il team locale delle Sparks per 94 a 71.
Ma lei ha conquistato il cuore di tutta la Crypto Arena, suggellando uno dei 'comeback' piu' improbabili e insoliti nella storia dello sport. "Welcome home BG!", l'ha accolta lo speaker, facendo partire applausi e ovazioni che hanno fatto tremare lo stadio. Kamala Harris è entrata in campo è l'ha salutata, prima di farle una visita a sorpresa negli spogliatoi. "La detenzione mi ha fatto apprezzare tutto un po' di più", ha spiegato.
Anche quell'inno nazionale intonato a inizio partita per il quale e' rimasta in piedi per la prima volta, mentre prima della carcerazione non lo faceva per protestare contro le ingiustizie razziali e la brutalità della polizia dopo l'uccisione di George Floyd nel 2020. Ma ora quell'inno per lei "significa qualcosa di più", è il simbolo delle liberta' americane di cui è stata privata in Russia, dove era stata arrestata e condannata a nove anni per qualche grammo di cannabis in un evidente tentativo di usarla come pedina di scambio con il trafficante di armi russo Viktor Bout.