Coppa del Mondo, Lewandowski grazia il Messico
Non ci credeva quasi nessuno prima dell'esecuzione. Quasi. Perché Guillermo Ochoa (37) invece ci ha creduto eccome, disinnescando il calcio di rigore di Robert Lewandowski (34), mica uno qualsiasi. Presentatosi dal dischetto al quarto d'ora della ripresa, il capitano della Polonia ha preso una rincorsa lunga, respirando profondo, ma la sua esecuzione è stata approssimativa, e soprattutto intuita dal portiere messicano.
Al suo quinto Mondiale, il terzo da titolare, Ochoa ha dimostrato nuovamente di esaltarsi in questa competizione, volando alla sua sinistra per rendere innocua la conclusione di piatto di uno dei bomber più importanti del mondo, che però oggi ha tentennato in ogni momento. E se il Messico esce imbattuto in un incontro nel quale in attacco ha dimostrato poco, senza dunque mai provare l'allungo decisivo, è dunque principalmente merito del suo estremo difensore, un uomo che si trasforma quando veste la maglia della 'Tri' all'appuntamento iridato.
Sebbene la Polonia si sia dimostrata più arrembante e propositiva, con il Messico intenzionato principalmente al contropiede, tra le due litiganti nessuna è riuscita a godere di una situazione che, in caso di vittoria, avrebbe permesso di prendere un vantaggio di tre punti sull'Argentina, inaspettatamente sconfitta dall'Arabia Saudita poche ore prima.
Lo 0-0 finale rispecchia la mediocrità dei due attacchi, dove il disordine ha regnato sovrano e nessuno è riuscito a trovare lo spunto decisivo. L'impressione, tuttavia, è che siano due punti persi soprattutto per la Polonia, il cui miglior giocatore, uno dei migliori nel mondo nel suo ruolo, ha tradito le aspettative.