Roanne - Belleville-en-Beaujolais (168,8 km)
Non sarà un percorso lungo, checché ne pensi Jean-Pierre Jeunet, nato a Roanne. Sarà più simile a Micmacs à tire-larigot con, speriamo, uno scenario migliore. Il percorso della 12a tappa assomiglia molto a quello della Vulcania-Issoire, che ha schiacciato l'intero gruppo.
Neanche un metro di pianura, tre salite di terza categoria a punteggiare i primi 110 chilometri prima di due passaggi di seconda categoria: il Col de la Croix Montmain (5,5 km al 6,1%) seguito dal Col de la Croix Rosier (5,3 km al 7,6%). Non sembra una tappa di transizione, anche se la prospettiva del Grand Colombier di venerdì potrebbe scoraggiare i più audaci.
Se il ritmo inizia a salire dal chilometro 0, ci saranno sicuramente dei danni. Ma i corridori avranno intenzione di fare un altro giro in combinata?
Il favorito della redazione Flashscore: Warren Barguil
Il bretone ha dimostrato martedì di avere buone gambe e gli è bastato poco per rimanere attaccato al gruppo vincitore. A 31 anni, il leader dell'Arkéa-Samsic non sarà più il corridore del 2017 (vittoria di due tappe e la maglia a pois) o del 2019 (campione di Francia), ma è ancora un fervente corridore, di quelli che danno il massimo, come faceva Richard Virenque. Barguil è assolutamente capace di un'incursione vittoriosa e di una vittoria prestigiosa. Visto quello che ha dimostrato nella fornace del Puy-de-Dôme, sarà uno da tenere d'occhio con attenzione.