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Inchiesta ultrà, Spalletti punge Inzaghi: "Rispondo a tutti ma poi so riattaccare"

Tutto ok
Tutto okFRANCESCO PECORARO / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP
Il commissario tecnico della Nazionale non ha dribblato l'argomento: "Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco, ma poi so riattaccare"

Posso dire che non ho mai vissuto situazioni come quelle di Simone Inzaghi, né a Milano né in altri momenti della mia carriera”. Così Luciano Spalletti, durante l’intervista di rito concessa a Raisport poche ore prima della partita, sulla questione Inter-ultras. 

Il commissario tecnico della Nazionale non ha fatto dichiarazioni di circostanza: “Mai successo che qualcuno mi abbia chiamato per queste cose, è una novità che mi ha sorpreso. Perché poi non so quali siano stati i rapporti precedenti: uno ti telefona, non lo conosci, non hai mai avuto a che fare con lui, penso sia difficile poterci scambiare parole. Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco, ma poi so riattaccare”.

Le parole del ct
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La nuova Italia

Passando all'incontro di stasera all’Olimpico con il Belgio, il ct spera di ripetere l'ottima prova di Parigi: “Abbiamo ritrovato le nostre qualità individuali e di squadra. Siamo più consapevoli, ora, per affrontare una partita delicata come questa. Parigi forse è stato un clic, uno di quei momenti, di quei risultati, che danno sicurezza per il futuro, per essere più tranquillo quando devi assorbire le pressioni”.

“Il Belgio? La chiave della partita è questa: restare in ordine anche se perdi palla, perché loro davanti hanno quei quattro velocissimi e fanno male. Bisogna essere bravi a fare l’uno contro uno e a raddoppiare lì dove loro hanno qualcosa in più. E non gli manca nessuno, forse questi avrebbero giocato anche se ci fossero stati altri", con chiaro riferimento alle assenze di Lukaku e De Bruyne.

Il match dell'Olimpico
Il match dell'OlimpicoFlashscore

L'omaggio a Totò

Prima del fischio d'inizio, la Nazionale renderà omaggio a Totò Schillaci, l'eroe delle notti magiche vissute soprattutto all'Olimpico: “Sono stato travolto e trascinato dal suo impeto, dalla sua voglia di mettere a disposizione la sua foga e il suo carattere. Si avventava sul pallone e diventava un tigre nel fare le sue giocate”.