Dopo l'incoraggiante inizio di campionato interrotto dal brusco stop di Reggio Emilia col Sassuolo la Juventus stenta a ritrovarsi anche contro il Lecce, ma riesce comunque a portare a casa la vittoria grazie a una rete di Milik nel secondo tempo. Attenta la partita dei salentini, che però fanno poco per giustificare il terzo posto in classifica rinunciando a mettere in difficoltà la Juventus.
All'inizio i bianconeri sembrano imballati, e viaggiano a ritmo lento. Non si vede l'entusiasmo che aveva accompagnato la bella vittoria contro la Lazio, sembra sparito anche quel gioco più aggressivo e offensivo che aveva contraddistinto a sorpresa le partite dei bianconeri prima di Reggio Emilia. Sembra, insomma, tornata la solita vecchia Juventus. Una squadra con poche idee e anche abbastanza confuse.
Per la partita infrasettimanale contro il Lecce, oltre al turnover con Rugani al posto di Gatti, Fagioli per Miretti, e Cambiaso sulla corsia di Kostic, Allegri decide di far riposare Vlahovic e affianca a Chiesa, Milik. Scelta che nel primo tempo non premia perché il polacco non punge e la Juventus non riesce a sviluppare gioco offensivo. Ecco allora che deve caricarsi il peso dell'attacco ancora l'ex viola, vera nota positiva di questa stagione, che mette il turbo, entra in area e spara di poco a lato.
Unico lampo nel primo tempo, anche perché il Lecce fa poco per movimentare l'incontro, pensando soprattutto a difendersi. Krstovic dà l'idea di poter impensierire Bremer, ma è poco assistito. È chiara la scelta di D'Aversa: rischiare il meno possibile sperando di avere qualche occasione da sfruttare davanti nel finale. Una tattica attendista che viene riflessa dal tabellino a fine primo tempo, che indica 9-0 i tiri in favore della Juventus, di cui 4 nello specchio della porta.
La zampata di Milik
Nella ripresa il Lecce sembra più propositivo, si fa vedere con qualche iniziativa di Almqvist, ma la difesa bianconera è attenta. Proprio quando sembra essersi deciso ad affacciarsi davanti, ad andare in vantaggio al 57' è la Juventus con Milik, fino a quel momento abbastanza in ombra, che sfrutta una torre di Rabiot su cross di McKennie e mette dentro sul secondo palo. Proteste dei salentini per un fuorigioco, ma l'attaccante bianconero è tenuto in gioco da Baschirotto.
Il Lecce è così costretto a cedere campo e la Juve prova a sfruttarlo in ampiezza con Rabiot che, messo in moto da Danilo, entra in area ma angola troppo il tiro. Il gioco continua a latitare, le occasioni pure, così Allegri decide di mettere dentro i titolari inizialmente a riposo: Kostic prende il posto di Cambiaso, Gatti di Rugani e, pochi minuti dopo, Vlahovic di Milik. Dall'altra parte D'Aversa, dopo aver inserito Sansone, Rafia, Gendrey e Kaba, opera l'ultima sostituzione con Piccoli al posto di Blin. Nel finale entrano anche Miretti per Fagioli e Weah per McKennie. La partita non decolla, ma nel recupero c'è spazio per la seconda nota della serata: Kaba, contrastato da Chiesa, cade in area. Per l'arbitro è simulazione, secondo giallo per lui ed espulsione.
La Juventus ottiene una vittoria pesante per la classifica senza grandi patemi, vista anche la poca vena dei salentini oggi, e sale momentaneamente al secondo posto. Per il Lecce primo stop che non pregiudica l'ottimo campionato fin qui.