Totti su Del Piero: "Noi rivali solo all'inizio, ma siamo sempre andati d'accordo"
"Sembra difficile da credere. Cinquanta anni. Mi pare ieri che eravamo due ragazzi di diciotto, vent’anni. Distanti eh: lui vinceva gli scudetti, giocava la Coppa Campioni. Io… be’, io ci ho messo un po’ di più. Però ci guardavamo, ci studiavamo, forse ci cercavamo anche, già da ragazzini". Queste le parole di Francesco Totti, intervistato da Repubblica, per commentare i 50 anni di Alessandro Del Piero, suo ex compagno in nazionale.
Uno totem della Roma e l'altro della Juventus, i due numeri 10 più rappresentativi del calcio italiano moderno post Roberto Baggio non sono mai stati rivali, come dice il Pupone: "Rivalità? Forse, all’inizio. Lui lo ha detto bene una volta: eravamo più complici, che rivali. Poi c’era a chi avrebbe fatto comodo che fossimo rivali: lui rappresentava la Juventus, io quasi il suo opposto, la Roma e Roma a qualcuno non piace e non è mai piaciuta. Ma noi in questo gioco non siamo mai caduti, anzi. Ci rispettavamo proprio perché capivamo l’uno il ruolo dell’altro. Le responsabilità di rappresentare qualcosa che andava oltre la singola squadra".
"Sì, all’esordio sono entrato al posto suo e al momento del cambio mi ha strizzato l’occhio: credo da quel gesto sia iniziata a nascere la nostra sintonia. Il Mondiale è stato la chiusura del cerchio. Perché se agli Europei del Duemila eravamo quasi alternativi, in Germania eravamo complementari. E forse lo siamo anche caratterialmente: lui più riservato, io più espansivo. Ma siamo sempre andati d’accordo, anche per questo forse".
Poi, una chiusura con un aneddoto di quelli storici: "Prima della finale dei Mondiali 2006 eravamo tutti svegli, non riuscivamo a dormire. Lui a un certo punto, saranno state le due, ci fa: 'Vabbè, io sono abituato alle finali, vado a dormire…'. Gli abbiamo detto di tutto, ma qui c’è tutto Alessandro. Un grandissimo cinquantenne".