Serie A: l'Inter si salva a Monza, Dumfries risponde nel finale a Mota
Il Monza ha ospitato l'Inter con la voglia di stupire, in quella che per Sandro Nesta, allenatore dei brianzoli, ma soprattutto per Adriano Galliani, era una partita speciale. Dall'altro lato, invece, l'ex compagno di squadra del tecnico monzese Simone Inzaghi operava un turnover importante, in vista dell'impegno di Champions di mercoledì a Manchester.
L'approccio alla gara da parte dei nerazzurri è stato di quelli determinati, con Dimarco e Lautaro a farsi sentire subito in zona gol, seppur mancano il bersaglio. Eppure, dopo un inizio piuttosto scattante, la disposizione accorta dei padroni di casa tappava in qualche modo le ali alla squadra di Inzaghi, che trovava un mezzo spiraglio solo oltre il 25esimo e su un cross di Dimarco sul quale Frattesi si inseriva bene ma senza profitto.
Tra i brianzoli uno dei giocatori più attivi, specialmente in difesa, era Maldini, un altro che sentiva molto la contesa. Obbligato a rientrare spesso per fermare le iniziative imbastite sull'out mancino dell'Inter da Dimarco e Carlos Augusto, il figlio d'arte si prodigava spesso in interventi di ripiego per dare una mano in difesa. Lautaro calciava altissimo dopo essersi smarcato bene, firmando così l'ultima azione degna di nota del primo tempo.
Insoddisfatta di quanto fatto nei primi 45 minuti, l'Inter puntava a ottenere un ritmo di gioco più elevato, ma in cabina di regia le geometrie di Asllani non erano quelle di Calhanoglu, mentre una mezza occasione su un cross dalla destra non veniva approfittata da Thuram. Al decimo della ripresa Inzaghi inseriva allo stesso momento Taremi, Zielinski e Dumfries per Lautaro, Mkhitaryan e Darmian, proprio a voler dare una scossa alla squadra.
Tra i più ispirati per i nerazzurri vi era un indemoniato Dimarco, che correva per tutta la fascia e faceva l'attaccante aggiunto, seppur limitato dalla mancanza di chili e centimetri per essere determinante in aree trafficate dove non poteva far sfoggio del suo scatto bruciante. Il Monza, dal canto suo, cercava più inventiva con l'ingresso di Mota per Caprari, e dando a Pessina più protagonismo con il palleggio a metà campo, mentre Djuric continuava a lottare da solo in attacco.
L'ultimo quarto d'ora vedeva Inzaghi tentare il tutto per tutto inserendo Correa per Asllan e Arnautovic per Thuram, facendo leva così sul tridente in attacco. Il Monza, però, non perdeva mai coraggio, alternando una solida contenzione a sporadiche sortite sugli esterni per puntare ai cross. Ed era proprio da un cross di Izzo, braccetto sganciatosi, che arrivava il sorprendente vantaggio dei padroni di casa con Mota, che all'82esimo rubava il tempo al proprio marcatore per colpire in rete di testa.
Chiamata alla riscossa obbligata, l'Inter cercava subito il pari con un colpo di testa di Dumfries, messo in corner da Turati. E, poco dopo, su un cross alla cieca dalla sinistra di Carlos Augusto era lo stesso olandese che si avventava come un falco su un tracciante basso in diagonale trovando il gol del pari a due minuti dal 90esimo. La riscossa, però, non era completa, e il risultato finale di 1-1 bloccava i nerazzurri, forse con la testa e anche un po' di gambe all'Etihad Stadium. Il punto ottenuto al Brianteo toglie la cima della classifica all'Inter, sorpassata dal Napoli.