Serie A, i primi verdetti: Inter e Juve corrono già, il Napoli c'è, il Milan è ancora ai box
Un detto sempre attuale quando in un grande giro di ciclismo arrivano le prime montagne è quello che assicura che alla fine delle prime asperità "non sapremo il nome del vincitore, ma capiremo chi non sarà a vincere".
Ebbene, a uscire con le ossa rotte e il morale sotto i tacchetti dalle prime tre giornate di Serie A è, senza ombra di dubbio, il Milan di Paulo Fonseca che non solo non è stato in grado di racimolare più di 2 punti in 270 minuti, ma che sembra aver già perso il rispetto dei pesi massimi del proprio spogliatoio.
Quanto successo durante la gara contro la Lazio la dice lunga sullo spirito di sacrificio e autocritica di Theo Hernández e Rafael Leao, ma anche e soprattutto sulla delicatissima posizione del tecnico portoghese che al rientro dopo la pausa delle nazionali non può permettersi altri passi falsi. Pena l'esonero.
Nulla è ancora perso, ma guardando alla velocità di crociera già inserita dall'Inter campione in carica e alle ottime sensazioni trasmesse dalla nuova Juventus di Thiago Motta, sembra chiaro che se il Diavolo non dovesse rialzarsi subito, rischierebbe di compromettere già in autunno le proprie speranze - ammesso che qualcuno le abbia - di titolo.
Sorprese e conferme
Sull'altra faccia della medaglia ci sono il Torino e l'Udinese, le uniche due squadre che sono riuscite, sinora, a tenere il passo di Inter e Juve. Sono proprio i granata di Vanoli e i friulani di Runjaic le prime belle soprese del campionato di Serie A 2024-2025 (per la soddifsazione di un Urbano Cairo duramente criticato dai propri tifosi).
Alle spalle delle prime quattro un gran bel Verona precede per una questione di differenza reti quel Napoli che i veneti schiantarono all'esordio al Diego Armando Maradona, quando gli azzurri fecero temere ai propri tifosi che nemmeno la cura Conte fosse riuscita a risollevare le sorti di una squadra crollata dopo lo scudetto conquistato due stagioni fa.
E, invece, battendo Bologna e Parma, Kvara e compagnia hanno confermato che il tecnico leccese abbia già preso saldamente in mano le redini dello spogliatoio sebbene, al rientro dalla pausa, potrebbe essere costretto a fare i conti con la lunga ombra di Victor Osimhen uno che difficilmente accetterà in silenzio di rimanere altri quattro mesi fuori rosa. Ed è per questa ragione che l'ipotesi di una cessione in extremis è ancora la più probabile (e logica).
Rimandati a settembre
A deludere non è stato solo il Milan, nonostante sia innegabile che i problemi di Fonseca siano i più grossi in circolazione. Daniele De Rossi si è regalato una pausa più tranquilla grazie al punto rimediato ieri in casa della Juventus che ha restituito serenità a un ambiente scosso dal pareggio di Cagliari e dalla sconfitta interna contro l'Empoli che, dalla sua, ha fatto sudare anche il Bologna.
Male, a tratti malissimo gli emiliani. L'addio di Thiago Motta ha appensantito l'aria che si respira all'ombra di un Renato Dall'Ara orfano dello splendido timoniere che, prima di andar via, ha lasciato in eredità una pazzesca qualificazione in Champions League che i rossoblu dovranno godersi fino in fondo, ma allo stesso tempo gestire bene per evitare pesanti ripercussioni sul cammino in campionato della squadra. E, sotto questo aspetto, Vincenzo Italiano dovrebbe essere una garanzia.
Cucchiaio di legno anche per il Como che, dopo un'estate da "protagonista", si ritrova in fondo alla classifica con più dubbi che certezze. Il mercato, finalmente, si è concluso e ora è arrivato il momento di parlare solo ed esclusivamente sul campo e la verità è che, sinora, la squadra di Cesc Fabregas ha solo balbettato.