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Milan, Scaroni: "San Siro come la Scala? Oggi è solo una struttura vecchia e obsoleta"

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni
Il presidente del Milan, Paolo ScaroniProfimedia
Il presidente della società rossonero è stato categorico: "Nella giornata di ieri ho assistito alla presentazione della nuova legge sugli stadi e posso dire che con questa non faremo un accidenti di niente"

A tutto campo. Intervenuto a un evento organizzato da Il Sole 24 Ore, Paolo Scaroni ha affrontato i principali temi di attualità dell'universo Milan. A cominciare dall'ipotesi di ristrutturazione di San Siro: "Mi dicono che è la Scala del Calcio, ma oggi è solo una struttura vecchia e obsoleta". 

Il presidente della società rossonero è stato categorico: "Come facciamo a ristrutturare uno stadio in cui giocano due squadre e dove ogni 4 giorni entrano 50 mila persone? Vicino a Milano non c’è nessun impianto che ci possa permettere di spostarci mentre San Siro viene ristrutturato. Nella giornata di ieri ho assistito alla presentazione della nuova legge sugli stadi e posso dire che con questa non faremo un accidenti di niente. Serve un cambio totale, serve una legislazione di emergenza che ci faccia superare tutti gli ostacoli. Altrimenti continueremo ad avere stadi vecchi, obsoleti e a volte anche pericolosi. Gli stadi devono essere nuovi, belli, illuminati e pieni perché in TV devono apparire così, anche lo stadio gioca un ruolo anche a livello televisivo. Il Milan ha 500 milioni di fans nel mondo, ma io voglio che un cinese che sta a Shanghai che non è tifoso né del Milan né dell’Inter si voglia guardare un Milan-Inter. Dobbiamo essere in grado di attirare non solo i tifosi delle nostre squadre, ma anche chi vuole solo assistere allo spettacolo per attirare diritti TV che senza non ci permettono di essere competitivi".

Sul passaggio di proprietà, invece, Scaroni ha assicurato che "Elliott si è trovata proprietaria del Milan perché ha prestato soldi al precedente azionista di maggioranza. Ha affidato la società a un manager professionista che aveva il compito di riportare il club in equilibrio sia a livello economico che sportivo, riuscendoci con risultati anche inspirati come lo scudetto della stagione scorsa. Anche sotto l’aspetto economico abbiamo fatto bene: quando sono entrato nel CdA con Yonghong Li fatturavamo 200 milioni di euro, in questa stagione il fatturato sarà di 350 milioni. Il calcio ha bisogno di denaro e i ricavi sono il motore dei profitti. Elliott ha ora venduto a dei professionisti dello sport che hanno in mente una crescita del Milan utilizzando strategie diverse rispetto al recente passato".

A guidare le scelte del nuovo Milan è, così, la competenza prima di ogni altra cosa: "Ad esempio il tema stadio lo sto seguendo da molto, ma non ci capisco nulla. RedBird però mi ha messo a disposizione un signore che ha costruito 44 stadi in tutto il mondo. Siamo pronti per una nuova fase di crescita e guardiamo al futuro con ottimismo. Bisogna tenere in equilibrio fra risultati sportivi ed economici ed è un’impresa piuttosto complessa. Avere un azionista americano crea un problema di traduzione delle nostre abitudini, faccio fatica a spiegare le meccaniche italiane a chi non le vive. Poi quando tutto è a posto ci dimentichiamo i ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato e i tempi diventano incredibili. Sono 4 anni che mi aggiro intorno al tema dello stadio, anche le cose ovvie che non dovrebbero essere oggetto di discussione diventano tema di dibattito".

Il dirigente rossonero è poi tornato sull'assegnazione dei prossimi diritti TV per la Serie A: "In Lega non c’è una competenza tale per fare tutto da soli, quindi sono favorevole all’affidarsi a dei professionisti che ci possano aiutare a crescere. La Lega ha una governance complicata e intervenire su questo tema non è certamente facile. Non sogno l’entrata dei fondi, ma la mia speranza è che l’entrata dei fondi, magari attraverso un prestito, ci aiuti ad avere una governance meno complicata rispetto a quella attuale".