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Lotito: "Non ho scelto io di dire addio a Tare, anche Milinkovic voleva partire"

Diretta
Claudio Lotito
Claudio LotitoProfimedia
Il presidente della Lazio ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport, in cui, oltre al mercato, ha toccato anche il complicato tema dei diritti tv della Serie A.

Un'estate complicata per la Lazio, che si trova a fare fronte a un profondo rinnovamento dopo le partenze di Igli Tare e di Sergej Milinkovic-Savic.

Claudio Lotito, parlando della situazione ai microfoni del Corriere dello Sport, ha spiegato: "Non ho deciso io di mandare via Tare, lui è andato via. Mi è dispiaciuto vederlo andare via dopo 18 anni insieme. Resterà un mio grande amico. Quando mi ha chiamato per dirmi che voleva andarsene non ho potuto fare niente. Milinkovic mi ha detto di voler fare una nuova esperienza. Io gli avevo offerto il rinnovo ma l’Arabia proponeva 20 milioni l’anno. Allora sono stato costretto a lasciarlo andare".

Sul mercato, però, collaborazione totale con Maurizio Sarri, almeno per quanto riguarda i profili da selezionare: "Ho le idee chiare, a Sarri ho chiesto di indicarmi delle posizioni da coprire, le sue esigenze tecnico-tattiche. I giocatori li scelgo io. A Formello c’è un intero settore che si occupa dello scouting con otto postazioni dedicate. Castellanos è arrivato, l’ho pagato un botto. Ora Maurizio mi chiede un vertice basso, un difensore, non necessariamente un terzino sinistro, un esterno e una mezzala. I nomi li ho tutti in testa".

La questione dei diritti

Il numero uno biancoceleste ha anche toccato il tema diritti tv, che continua a preoccupare la Serie A visto dell'assenza di un'offerta giudicata congrua.

"Non sappiamo vendere il prodotto, siamo circondati da masochisti. Aurelio dice che è tutta una merda. Ma si può? E gli altri lo seguono. Abbiamo enormi potenzialità invece".

"Dovremmo occuparci delle infrastrutture prima che dei diritti tv. Io tra l’altro la media company ce l’ho già. Il nostro è il calcio del mors tua vita mea, tutti curano solo gli interessi individuali, io ho sempre lavorato per il sistema" ha aggiunto.