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Lazio-Empoli e Bologna-Parma, il post partita con le voci degli allenatori

Marco Baroni
Marco BaroniPAOLO BRUNO/GETTY IMAGES EUROPE/Getty Images via AFP
Italiano rammaricato per non aver vinto in superiorità numerica, Pecchia orgoglioso per la mentalità dei suoi, Baroni elogia Pedro, D'Aversa recrimina per l'1-1.

Bologna-Parma 0-0

Vincenzo Italiano in conferenza stampa ha commentato l'ennesimo pari stagionale, questa volta nel derby: "È mancato il guizzo vincente e dispiace. Nel primo tempo avremmo dovuto essere più veloci e cercare di metterli in difficoltà, mentre la superiorità numerica avremmo dovuto sfruttarla meglio. Però c'è da dire che non subiamo gol e nonostante le sei rotazioni abbiamo mantenuto la nostra identità. Peccato per le occasioni che abbiamo avuto, dobbiamo crescere di più sotto questo aspetto sia con gli esterni che con i centrocampisti. Mi dispiace ma lavoreremo per migliorarci".

La partita non è cambiata nemmeno coi cambi: "Ho cercato di dare più peso all'attacco. Il Parma ha tolto dalla testa dei ragazzi due o tre occasioni, ma al di là di questo dobbiamo crescere in precisione, cattiveria e concretezza. Quella di oggi è una partita da vincere. È un peccato aver fatto così pochi gol in casa fino a questo momento: è lì che dobbiamo battere".

Il Bologna pareggia tanto
Il Bologna pareggia tantoFlashscore

I risultati che non arrivano non fanno mancare la fiducia all'allenatore: "Non avere fiducia ora mi sembra esagerato. Noi dobbiamo imparare solamente a fare gol, e a sfruttare le palle inattive. Mi dispiace se la gente è delusa, lo siamo anche noi. Oggi pensavo di portarla a casa vista la superiorità numerica. Vedo nei ragazzi uno spirito importante e tanta applicazione, ma abbiamo ancora qualche lacuna da colmare".

Per quanto riguarda i cambi: "Dallinga è tornato da Liverpool con una caviglia malconcia. L'idea era quella di sfruttare gli inserimenti di Fabbian e Urbanski... la verità è che dobbiamo essere più incisivi lì davanti. Su Orsolini non c'è nulla di particolare, è stanco come tutti e entra nelle rotazioni come gli altri. Tutti aspettiamo i suoi gol, così come quelli di Ndoye".

Infine su Karlsson: "Le possibilità vanno date a tutti e con la sua qualità poteva darci qualcosa. Il suo tiro deviato non è entrato di poco. Sarei preoccupato se la squadra non creasse, invece qui c'è solo da mettere a posto precisione e concretezza".

Pecchia: "In ogni partita la squadra ha sempre mantenuto la sua identità"

Poi il mister del Parma Fabio Pecchia: "Abbiamo fatto una grande partita. Nel primo tempo abbiamo creato molto, e rischiato qualcosa sulle palle inattive. Dal 52' è nata invece un'altra partita che la squadra ha interpretato bene, difendendosi con ordine. Sono molto contento perché in una cornice molto bella i miei hanno provato a essere protagonisti".

Nonostante l'espulsione il Parma non si è snaturato: "Noi in ogni partita dobbiamo mettere sempre qualcosa in più, perché il nostro cammino è il linea con quello che deve essere il campionato del Parma. In ogni partita però la squadra ha sempre mantenuto la sua identità: oggi ci portiamo dietro, oltre al nostro modo di essere, un'intensità mentale che la squadra ha tirato fuori in un momento complicato".

Sul rosso a Coulibaly: "È entrato molto bene facendo una grande prestazione. Sul rosso posso dire che le valutazioni devono farle altri. Voglio però sottolineare anche le prestazioni dei subentranti che hanno fatto molto bene".

Anche non aver subito gol dà fiducia: "I numeri sono importanti, però basta guardare la linea della Serie A. Noi abbiamo perso delle partite perché ci sono fuggite di mano, ma credo che ciò che sposta è la mentalità messa in campo perché questo campionato ci insegna che appena ci si distrae si subisce gol".

Lazio-Empoli 2-1

Marco Baroni inizia dalla fine ovvero da Pedro, match winner contro l'Empoli: "Cosa gli ho detto all'orecchio? Di lavorare, di continuare così. Pedro è un ragazzo straordinario, ma principalmente è un giocatore che è un riferimento costante per la squadra, per i giovani. Io più volte dico ai ragazzi: 'Guardate, guardate sempre, anche quando è nello spogliatoio e si mette le scarpe', perché veramente è un modello, un modello di riferimento. E noi ora siamo contenti che sta bene, sta bene fisicamente, sa che è importante e quindi ce lo teniamo stretto".

Sulla partita di oggi: "È una partita in cui si prende il primo gol per colpa del campo, perché comunque c'è stata la scivolata di Ivan (ndr, Provedel). Loro non hanno mai tirato in porta, noi abbiamo sbagliato un rigore. Insomma, in tutto questo, se ci mettiamo che era l'ultima partita di un ciclo di gare ravvicinate, la squadra ha voluto, ha tirato 8 volte nello specchio della porta, ha cercato, ha portato in campo voglia, determinazione, sentimento. Questo è quello che io voglio e che la squadra deve trasferire alla gente, a questo stadio meraviglioso, ai nostri tifosi. Ci dev'essere questo transfert, io tocco spesso questo tasto con loro perché poi da lì si può creare un gruppo importante, vincente".

L'inizio di stagione per la Lazio fa ben sperare: "Noi siamo ambiziosi, come la nostra società, la città, la Lazio, ma questo non deve modificare niente sul nostro percorso. Noi dobbiamo passare dal lavoro, dal collettivo, dal creare un'identità forte, che la squadra sta piano piano sempre di più creando. Se ti fermi a guardare molto le classifiche è l'errore più grande che puoi fare. Chiaro che ci fa piacere l'entusiasmo, ma io oramai ho anche l'età giusta per tenere sempre i giocatori legati forte a quello che poi ti permette di fare questo tipo di prestazione che non è altro che il lavoro, l'attenzione, la dedizione, la cura dei dettagli e delle piccole cose".

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La squadra va bene anche grazie al turn-over: "Io non alleno 11 giocatori, ma 23, 24, alleno tutta la rosa e quando vedo delle risposte durante la settimana poi i ragazzi sanno che vanno in campo. È giusto, perché non si può tenere 50 partite in un anno se non ci sono i giusti turnover o ricambi. Ci sono dei ragazzi che si allenano forte durante la settimana e hanno delle opportunità come gli altri, perché solo in questa maniera, solo tutti insieme si può fare bene e cercare di andare sempre più avanti in tutte le competizioni che abbiamo".

Anche perchè ora c'è la sosta: "Durante la sosta hai tanti giocatori che vanno via, qualcuno ritorna da viaggi intercontinentali a due giorni dalla partita. Queste sono le difficoltà e proprio per questo io rimango a lavorare con chi magari non ha la gratificazione di andare con le proprie nazionali, però può lavorare durante la settimana per conquistarsi poi la sua nazionale. Quindi lavoreremo forte, sappiamo che al rientro abbiamo un altro mini ciclo di sette gare in ventun giorni, però le affronteremo una alla volta e quindi adesso è anche il momento di recuperare un paio di giorni e poi riprendiamo il lavoro".

D'Aversa: "Il gol è arrivato oltre il tempo regolare"

“Si, è una sconfitta che mi lascia rimpianti, il rammarico è soprattutto per il primo tempo. Il secondo tempo andando negli spogliatoi con l'1-0 sarebbe stato diverso. La squadra è stata sempre in campo con personalità, sempre alla ricerca della prestazione, perdere brucia ma devo fare i complimenti alla squadra. Sulla circostanza del secondo gol i ragazzi si sono dimostrati maturi" - ha esordito così il mister empoles Roberto D'Aversa dopo il ko rimediato in casa della Lazio.

Le statistiche
Le statisticheFlashscore

Sull'1-1 un pizzico di amarezza: "Il gol è arrivato oltre il tempo regolare. Ha influito? Certo. Il calcio basta un episodio, il rammarico è che il cross parte a tempo scaduto. Un minuto in più, nonostante questo il cross è partito a tempo scaduto. La Lazio ha vinto meritatamente faccio fatica a dirlo. l'ha vinta con il colpo del campione. Solo con quel colpo di Pedro la Lazio poteva vincere la partita. C'è stata la giocata del campione".

D'Aversa non ha gradito il finale nervoso: “Più che i giocatori, che è giusto, credo che nella gestione non è stato errore di Castellanos o di Vasquez. Il portiere non ha fatto perdite di tempo, nella gestione si poteva far meglio. Non dobbiamo ragionare che si è perso la partita per le provocazioni. Bisogna accettare la sconfitta. Da un giocatore come Pedro non mi aspetto che venga ad esultare davanti alla panchina nostra”.