La Juve riparte da Allegri: battere l'Udinese per dimostrare di credere in Max
Nonostante Massimiliano Allegri stia costantemente ricordando e già da molto tempo che "il nostro obiettivo è entrare in Champions League", domenica scorsa, dopo la sconfitta contro l'Inter, l'ambiente bianconero ha subito un piccolo grande, ma inevitabile, contraccolpo.
Innanzitutto per una questione di dna. E i geni della Juventus sono talmente vincenti che non riescono a sopportare la superiorità di un'altra squadra nemmeno se evidente. Anzi, il fatto che sia evidente fa, per certi versi, ancora più male.
Il motto che "il secondo è" in fin dei conti "il primo dei perdenti" appartiene a tutti i più grandi club al mondo e la Juve non è da meno. Ed è per questa ragione che già contro l'Udinese capiremo se il messaggio che ha Allegri ripete da mesi in sala stampa è lo stesso che ha dato anche all'interno dello spogliatoio e, soprattutto, se ha attecchito.
"Non siamo assolutamente demotivati dopo la vittoria dell'Inter a Roma e la nostra sconfitta a Milano: loro stanno facendo cose straordinarie, perdere uno scontro diretto ci sta".
Ebbene, se la squadra crede al proprio allenatore non dovrebbe problemi a riprendere, sin dall'incontro di stasera, la propria marcia fatta, prima dello stop a San Siro, di sette vittorie e un pareggio e che, forse non era brillante dal punto di vista del gioco, ma senza dubbio molto pragmatica.
Anche perché c'è sempre un secondo posto da difendere dall'offensiva del Milan che, battendo il Napoli ieri sera, si è piazzata a una sola lunghezza dai bianconeri.
Ed è proprio su questo che Allegri ha invitato un po' tutti a riflettere: "Dobbiamo tornare a vincere, non dobbiamo buttare via il lavoro di mesi per una sconfitta. Anzi, abbiamo imparato molto da quella gara (contro l'Inter, ndr) e vogliamo metterlo in campo contro l'Udinese".
Per riuscirci, però, la Juve avrà bisogno un po' di tutti. A cominciare dai gol del sinora sconclusionato Milik che, stasera, proverà a rendere indolore l'assenza di Vlahovic e da Chiesa che, se di nuovo al 100%, dovrebbe essere al suo fianco, con Yildiz pronto a subentrare nella ripresa.
Di fronte, ci sarà quel Samardzic di cui forse la Juve avrebbe avuto bisogno già a gennaio per colmare, sin da subito, il gap con l'Inter. La pista, però, è ancora calda: sfruttando la gara di stasera allo Stadium, infatti, il padre del centrocampista serbo si vedrà con Giuntoli che non ha ancora mollato la presa sulla talentuosa mezzala serba.
Tuttavia, i movimenti di mercato in vista della prossima stagione interessano poco a un Allegri concentrato sul presente, anche perché è il primo a sapere che in futuro tutto potrebbe succedere. Quello che è certo è che i bianconeri dovranno fare forza su tutto il gruppo, lo stesso che, negli ultimi mesi, settimana dopo settimana, è riuscito a dare la sensazione a tifosi e addetti ai lavori che lo scudetto dell'Inter non sarebbe stato affatto scontato.
E, in realtà, ancora non lo è. A meno che quello di Allegri non fosse solo un castello di carte e quella caduta a San Siro sia solo la prima di tante: "Vediamo di finire questa stagione nel migliore dei modi, poi ho ancora un anno di contratto e noi dipendiamo dai risultati e dal lavoro che facciamo". Parola di Max.