L'Inter perde Calhanoglu e Acerbi ma vince a Roma: decisivo un gol di Lautaro Martinez
Contro una Roma generosa ma poco pungente, l'Inter ha ottenuto un successo importante per rispondere a quelli di Napoli, Juventus e Milan. All'"Olimpico" lo 0-1 finale lascia la Roma a -10 dal primo posto con soli 10 punti in classifica.
Succede tanto ma nessun gol
Succede tanto nel primo tempo dell'"Olimpico", fermo però sullo 0-0: due legni (il palo di Lorenzo Pellegrini che quasi beffava Yann Sommer da posizione impossibile e la travesa scheggiata da Henrikh Mkhitaryan), due sostituzioni entrambe nell'Inter e entrambe per infortunio (out Hakan Calhanoglu e Francesco Acerbi) e almeno una grande occasione per cui recriminare, il contatto tra Bryan Cristante e Marcus Thuram non sanzionato.
A parte qualche interruzione di troppo, il match è stato piacevole e per larghi tratti equilibrato, con i nerazzurri spesso liberi di offendere in campo aperto e la Roma più manovriera ma meno capace di perforare la difesa schierata dai Campioni d'Italia.
Basta un lampo in ripartenza
Nella ripresa è Ivan Juric il primo a tentare di cambiare qualcosa (visto che le prime due sostituzioni si intendono forzate) mettendo in campo la freschezza di Niccolò Pisilli.
Ma è Nicola Zalewski a "tradire" la Roma, perdendo un pallone sanguinoso che fa nascere la ripartenza dell'Inter, finalizzata da Lautaro Martinez dopo un'altra leggerenzza di Zeki Celik che non riesce a disimpegnare.
Il gol stappa la partita, visto che la Roma è costretta a spingersi in avanti alla ricerca del pari e gli ospiti possono invece approfittarne in ripartenza, una delle armi migliori dei ragazzi di Simone Inzaghi.
Intanto altri cambi: entrano Yann Bisseck, Denzel Dumfries e Joaquin Correa nell'Inter, Tommaso Baldanzi nelle file giallorosse. Al 75esimo è proprio uno dei nuovi, l'olandese Denzel Dumfries, ad andare vicino al raddoppio con un diagonale sventato da Mile Svilar in angolo. Il portiere è stato decisivo anche poco dopo su Marcus Thuram.
Nei minuti finali la Roma non riesce a creare niente di pericoloso, peccando di fantasia e incisività, e così per l'Inter è facile difendere il risultato senza soffrire ad eccezion fatta di un tiro di Matias Soulè che Yann Sommer salva di mestiere.