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Il volo prolungato della Fiorentina di Italiano, la squadra del momento in Italia

Vincenzo Italiano
Vincenzo ItalianoAFP
Con la finale di Coppa Italia a un tiro di schioppo, i Viola certificano un momento dolcissimo e puntano a un finale di campionato importante

L'ultima volta che la Fiorentina aveva davvero impressionato, è stato sempre in Coppa Italia. Nove anni fa, guidata da Vincenzo Montella, la formazione toscana guadagnava una finale del torneo a eliminazione diretta convincendo con un gioco frizzante la cui verve proveniva da un 4-3-3 che oggi Italiano, anch'egli di nome Vincenzo, sta riproponendo con successo.

La vittoria di ieri sera nella semifinale d'andata in casa della Cremonese è senza dubbio un attestato di potenza e solidità da parte dei toscani, i quali stanno vivendo il loro miglior momento di forma della stagione e si propongono come la realtà più determinata del periodo attuale in Italia. Dopo il trionfo di ieri sera allo stadio Zini, infatti, i Gigliati hanno registrato la nona vittoria di fila in tutte le competizioni. Ancora in corsa in Conference League e con un piede nella finale di Coppa Italia dopo lo 0-2 di Cremona, la squadra di Vincenzo Italiano si sta specializzando nelle manifestazioni a eliminazione diretta, dove ottiene performance nettamente superiori rispetto al campionato, nel quale comunque non perde da 12 febbraio in casa della Juventus.

Attualmente nona a otto punti dal sesto posto occupato dall'Atalanta, la compagine toscana sa di avere poche chance di un eventuale exploit in Serie A, e dunque gioca tutte le sue fiche in una Coppa Italia che rappresenta un obiettivo molto importante. Vinta in sei occasioni, l'ultima delle quali nel 2001, la coppa nazionale non brilla solo del suo prestigio quanto offre un'occasione diretta per qualificarsi alla prossima Europa League. Un upgrade non da poco.

Tango e samba

I due goleador di ieri a Cremona, che hanno quasi ipotecato il passaggio alla finale, sono nell'ordine Arthur Cabral e Nicolas Gonzalez. Un brasiliano e un argentino, rispettivamente centravanti e ala (nonché rigorista) di una Fiorentina che sta cavalcando l'onda grazie alla forza del suo settore offensivo. Potenziati oltre modo dai dettami tattici e dal credo di un Italiano sempre alla ricerca del modo più spettacolare di offendere, i due sudamericani stanno ottenendo un'intesa sempre più compatta. Praticamente coetanei (li separano 19 giorni di differenza), il riferimento finale e l'elemento più vivace dell'attacco viola hanno finalmente trovato la coesione giusta per poter rendere al meglio. 

Nelle ultime dieci uscite il brasiliano ha sfondato la porta avversaria in ben sei occasioni, mentre l'argentino è andato in gol tre volte e servito un assist. Numeri importanti che evidenziano la concretezza di una coppia d'attacco a ritmo intonato di tango e samba che sembra aver trovato la chimica giusta anche nell'universo creato dai compagni. Se sulla destra del settore offensivo Ikoné sfreccia e torna a difendere, in mezzo al campo i vari Amrabat, Mandragora, Barak, Bonaventura e Saponara rappresentano una garanzia di qualità e quantità assoluta, ideale per costruirci su un luna park offensivo come quello ideato da Italiano.

La Fiorentina di oggi, che accarezza la possibilità di giocarsi una finale di Coppa Italia e punta alle semifinali di Conference, vola sull'entusiasmo dei suoi attaccanti sudamericani e sulla serenità di un gruppo finalmente unito negli intenti. La prova della verità arriva subito, sabato contro lo Spezia, ex squadra proprio di Italiano.