Il valzer dei ds: Juventus, Napoli e Lazio tra addi, dubbi e certezze
La Juventus, a caccia di un ds dopo la squalifica di Cherubini, non è la sola società che in vista del prossimo anno è in procinto di rivoluzionare l'organico dirigenziale. Se i bianconeri mirano all'attuale direttore sportivo del Napoli, Giuntoli, gli azzurri per sostituirlo potrebbero essere tentati da quello in uscita dalla Lazio, Igli Tare.
LAZIO, CI ERAVAMO TANTO AMATI
“Quindici anni nella stessa società sono tanti ed è giusto che a fine di un percorso fare un resoconto di tutto e prendere la decisione migliore per me e anche nei confronti della società". Sono sembrate proprio parole di addio quelle di Igli Tare ai microfoni di Sky durante il Charity Gala Dinner della Serie A: "Sono chiaro con le mie idee - ha detto il ds, parlerò di nuovo col presidente, ma non ci sono tante cose da chiarire. Dobbiamo essere chiari l’uno con l’altro, il bene della società è la cosa che conta di più”.
Dopo 15 anni da dirigente, il rapporto con Lotito sembra giunto al termine. Tra un mese il suo contratto scadrà e al momento non sembra esserci sul tavolo una proposta di rinnovo. Difficile capire cosa frulla nella testa del vulcanico presidente della Lazio: se preferirà affidarsi a un altro direttore sportivo come Pietro Accardi dell’Empoli o magari a un ex come Pasquale Foggia affiancato da Angelo Fabiani, attualmente nei settori Primavera e Women. Si è parlato anche di affidare la totale gestione sportiva a Maurizio Sarri, in un inedito ruolo a la Sir Alex Ferguson, ma al momento sembra più una fantasia.
NAPOLI, SE MI LASCI NON VALE
Lotito avrebbe contattato anche Giuntoli, con un piede fuori dal Napoli dopo 8 anni di connubio, ma al di là che l’altro piede è tenuto ancora stretto da De Laurentiis, che per il momento non sembra per niente incline a liberare anzitempo (il contratto scade tra un anno) il ds, l’autore del Napoli dei miracoli è in parola con la Juventus che resta la sua prima scelta per un salto di carriera, nonostante le vicissitudini extra campo che potrebbero portarla fuori dalle coppe.
Presidente e ds del Napoli si parleranno presto, ma l'incontro potrebbe avere un esito simile a quello avuto da De Laurentiis con Spalletti. Proprio il probabile addio del tecnico non aiuta la serenità del presidentissimo azzurro che non vorrebbe perdere un altro uomo simbolo dello scudetto, il deus ex machina che ha permesso l'arrivo di pezzi da novanta come Kvaratskhelia e Kim a prezzi di saldo. Soprattutto non vorrebbe che si trasferisse proprio a un'avversaria diretta con cui non corre buon sangue come la Juventus.
JUVE, IL FUTURO IN BALIA DELLE CORRENTI
In realtà, a parte convincere De Laurentiis a lasciar partire Giuntoli ma soprattutto lasciarlo approdare a Torino, impresa tutt’altro che semplice, sembrano esserci altre correnti che rendono più complicato il trasferimento. Come ad esempio quella di un Allegri che si vedrebbe in un certo senso “depotenziato” e a rischio, vista la natura accentratrice del ds napoletano che non ci mette molto a mettere alla porta chi non vede utile al suo progetto. Ecco perché, in tempi di vacche magre e vista la situazione, una corrente “Allegriana” spingerebbe per l’ennesima promozione interna, una scelta che negli ultimi anni non ha portato niente di buono: da un vero dg come Marotta al regno solitario di Paratici fino a Cherubini i risultati sono stati disastrosi.
La promozione interna sarebbe in questo caso quella di Giovanni Manna, ex ds dell’Under 23 e attualmente responsabile anche della prima squadra. Suo il merito di aver portato giovani interessanti come Fagioli, Miretti, Iling jr e Soulé. Proprio facendo leva sui suoi meriti, Allegri e la sua cerchia starebbero puntando, forse anche per allontanare lo “spauracchio” Giuntoli, almeno dando retta alle voci che filtrano da Torino. Sembra ancora difficile, anche se gli ultimi risultati non sono piaciuti, che la Juventus decida di fare tabula rasa proponendo una buonuscita al tecnico e prendendo il ds del Napoli, che a quel punto sarebbe incaricato di scegliere il nuovo allenatore. Sembra difficile per i due anni di un contratto da 7,5 milioni netti a stagione che ancora lo legano alla Signora ma non solo.
Allegri sembra infatti ancora avere la fiducia della proprietà, che a lui si è affidata ciecamente dopo il terremoto giudiziario che ha azzerato i vertici, una fiducia “incondizionata” che è stata confermata ieri anche dal Chief football officer Francesco Calvo prima di Empoli-Juventus. Questo nonostante il tecnico sia ormai inviso alla maggioranza dei tifosi, considerando l’incremento di post con hashtag #allegriout, e nonostante il rapporto non sembri più così idilliaco con alcuni giocatori. Quello che però oggi è certezza, domani potrebbe non esserlo più come ci insegna il mercato. Nessuno dopotutto avrebbe mai pensato a un divorzio di Tare dalla Lazio dopo 15 anni e a fronte degli ottimi risultati raggiunti dalla squadra biancoceleste, eppure sta per diventare realtà.