Il problema offensivo della Juve? Vlahovic, lo dicono i numeri
Se la Juventus ha un problema, al di là di quello enorme della giustizia sportiva da risolvere, in campo è l’attacco. I numeri mostrano che con 48 gol realizzati è il sesto attacco del campionato, e il secondo peggior attacco, dietro alla Roma con 44, delle prime sette.
Ricercando il problema, affermare che questo dipende soprattutto dal rendimento di Vlahovic sembra da una parte una frase lapalissiana, vista la stagione del serbo, e dall’altra una considerazione troppo negativa verso l’attaccante bianconero in un anno nero per tutta la Juventus. Non si può poi tralasciare il discorso “gioco” di Allegri, e come Vlahovic male si presti come terminale offensivo con le richieste del tecnico di copertura o schemi non congeniali.
Per dimostrare che invece il problema offensivo della Juventus riguarda soprattutto proprio il rendimento del serbo possiamo utilizzare i numeri, numeri che non mentono quando vengono usati senza preconcetti alla base.
Gol realizzati degli attaccanti bianconeri nella stagione 2022/2023
Tra gli attaccanti abbiamo escluso Chiesa, fermo a zero gol, perché viene da un bruttissimo infortunio ed è stato assente un anno dai campi.
Ora, queste medie sono spinte all’eccesso, perché se le 23 partite di Vlahovic sono più o meno reali, in quanto titolare, quelle di Milik e Kean sono spesso partite in cui i giocatori sono subentrati, pertanto con meno tempo a disposizione per segnare. Specificando i minuti si potrebbe essere più precisi, ma non è questo l’obiettivo dell’articolo che vuole mettere in risalto soltanto come il rendimento del serbo sia stato in fondo l’unico valore deficitario in relazione alle attese di tutto l’attacco.
Se andiamo a vedere le stagioni precedenti troviamo:
VLAHOVIC
2021/2022: (Fiorentina) 17 + (Juventus) 7 = 24 gol
2020/2021: (Fiorentina) 21 gol
MILIK
2021/2022: (Olympique Marsiglia) 7 gol
2020/2021: (Olympique Marsiglia) 9 gol
KEAN
2021/2022: (Juventus) 5 gol
2020/2021: (Psg) 13 gol
DI MARIA
2021/2022 (Psg): 5 gol
2020/2021 (Psg): 5 gol
È chiaro quindi che analizzando il comportamento degli attaccanti negli anni precedenti, anche tenendo conto delle altre squadre in cui hanno militato, l’anomalia più evidente è quella di Vlahovic, in quanto Milik è nella sua media, Di Maria è nella sua media e Kean, se si eccettua la parentesi particolarmente prolifica della stagione 2020-2021 in una squadra ammazza-campionato con partner d’attacco di altissimo livello, è tutto sommato nella sua media, anche se sarebbe lecito attendersi una crescita.
Vediamo dunque che alla Juventus mancano circa 15 gol di Vlahovic, che se distribuiti nelle sconfitte “di corto muso” o nei pareggi farebbero una gran differenza. Non solo, aggiungendo i suoi 15 gol in più che sarebbe stato lecito attendersi, la Juventus arriverebbe a quota 63 gol, seconda solo al Napoli con 68. Ecco così che il problema dell’attacco asfittico, di una squadra che segna poco, svanirebbe, nonostante tutte le critiche al gioco di Allegri.
Dire che il serbo non ha rispettato le attese è un eufemismo, e probabilmente non è dipeso completamente da lui, ma anche da un modulo che non lo premia. Il punto però è che la Juventus per metterlo nelle condizioni migliori quest’estate ha ingaggiato anche il suo partner nella nazionale serba, una macchina da cross come Filip Kostic, autore di 8 assist in campionato in questa stagione.
Nel calcio però 1+1 non fa 2, e se andiamo a vedere i gol realizzati da Vlahovic con la Fiorentina, dove è balzato agli onori della cronaca come una giovane macchina da gol, vediamo che molti di questi, se non la quasi totalità, sono stati realizzati quando è stato servito sulla corsa e non da cross sulle fasce.
C’è quindi forse un problema di matrice tattica più che tecnica, Vlahovic - che resta potenzialmente un grande attaccante - ha difficoltà a esprimersi come punta centrale di un gioco avvolgente sulle fasce, ecco forse perché Allegri per metterlo nelle migliori condizioni l’ha provato anche come unico terminale offensivo con Di Maria dietro, dando l’impressione di una squadra troppo difensiva quando impostata con un 3-5-1-1. Le cose non sono andate benissimo, e per il serbo continua un periodo no che ora è influenzato anche da una situazione psicologica difficile, si sa infatti quanto sia importante per un attaccante, a maggior ragione una macchina da gol come lui, trovare la rete.
Ecco allora le voci su una potenziale cessione. C’è da dire che le sirene non mancano e anche il suo cartellino, nonostante un’annata da dimenticare, non ha subito grandi svalutazioni (data anche l’età), visto che su Transfermarkt il suo valore si assesta ancora sui 75 milioni di euro. La Juventus con un’offerta congrua vicina a quella cifra potrebbe anche decidere di lasciarlo andare, con il rischio di mangiarsi i gomiti se il serbo - come probabile - esploderà in un altro campionato, come ad esempio la Premier, che per caratteristiche forse sarebbe più indicata per un tipo di attaccante come lui. Un’ennesima valutazione che la dirigenza dovrà fare, insieme a quella dell’allenatore. Sembra infatti difficile che i due riescano a trovare una quadra insieme. Disfarsi di un potenziale grande giocatore o di un tecnico che, come spesso accade nelle “minestre riscaldate”, ha fin qui deluso?