Milan: Ibra si presenta e conferma che il nuovo allenatore sarà Fonseca

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Ibra si presenta e afferma: "Il nuovo allenatore sarà Fonseca, Theo, Leao e Maignan restano"

Aggiornato
Zlatan Ibrahimovic
Zlatan IbrahimovicNurPhoto via AFP
L'ex fuoriclasse rossonero si è presentato nell sue nuove vesti di "operating partner di RedBird".

Questi i passaggi principali della sua conferenza stampa.

Nuovo Allenatore

"Grazie a Stefano Pioli per quello che ha fatto per il Milan, rimane nella storia del club perché lui l'ha fatta portando trofei alla società. Il nuovo allenatore del Milan sarà Paulo Fonseca. Abbiamo scelto lui per portare qui la sua identità e per come vogliamo che giochi la squadra con un gioco dominante. Volevamo portare qualcosa di nuovo ai giocatori e a San Siro".

Ibra e Cardinale

"Dopo 6 mesi mi sono già venuti i capelli grigi... Dopo il ritiro e 25 anni in campo, hai un'altra libertà di fare le cose. Ho due figli, sono stato lontano tanto dalla famiglia. Ho recuperato tempo insieme, poi mi è arrivata la chiamata di Giorgio Furlani: non sapevo nulla, era tutto nuovo per me. Siamo andati avanti, ho avuto il primo incontro con Gerry Cardinale e mi ha proposto di tornare al Milan tramite RedBird. Gli ho detto: 'Se devo tornare al Milan, deve essere un progetto vincente'. E lui mi ha risposto: 'Benvenuto'. Ora passo per passo".

"Abbiamo parlato tanto prima di iniziare questa nuova vita al Milan. L'ho conosciuto, parliamo la stessa lingua. Abbiamo gli stessi pensieri. Lui è un vincente, ha forti ambizioni non solo per il presente. Si lavora con intelligenza: io sono qui da 6 mesi, ma tutto è iniziato da due anni con grande ambizione".

Il suo ruolo

"Sono operating partner di RedBird, mi occupo del Milan. Lavoro molto vicino a Cardinale, sono a stretto contatto con Moncada e Furlani. Sono presente a Milanello e a Casa Milan. Ma non è un one man show, tutti fanno la loro parte. Questa è una squadra".

Obiettivi

"Rinforzare la squadra e farla diventare ancora più forte per essere competitivi. Il Milan punta ai trofei, non solo in Italia ma in Europa. Lo dice la storia del club. Dal 2011 al 2023 il Milan non è stato Milan, ora è tornato al top. Bisogna avere ambizioni nel lungo periodo: il Milan non vince, fa la storia. Questa è la differenza tra noi e gli altri. E chi arriva deve avere le stesse ambizioni. Chi è qui, e non ha queste ambizioni, deve lasciare spazio. Quest'anno siamo arrivati secondi, siamo d'accordo coi tifosi: non siamo soddisfatti, vogliamo di più. Stiamo facendo valutazioni, non ci sono limiti: vogliamo migliorare ed essere più forti di quanto siamo oggi"

Su Zirkzee

"Se parliamo di squadra, un anno fa i miei colleghi hanno fatto un grande lavoro e un grande mercato in poco tempo. Oggi ci sono le basi della squadra. Questo mercato sarà più sui dettagli, cosa manca per migliorare la squadra. Uno di questi è il numero 9 dopo il grande lavoro di Olivier. C'è Jovic ma c'è spazio per un altro. Zirkzee è un giocatore forte, non è un segreto, ha potenzialità e ha fatto una grande stagione. Poi tra le voci che girano e la realtà ci sono due grandi differenze. Non mi piace paragonare i giocatori: gioca molto bene, arriva dalla scuola olandese dove sono cresciuto io. Poi se è un altro Ibra o no non voglio dirlo".

Futuro

"Maignan, Theo e Leao restano. Hanno un contratto con noi, sono felici. Non dobbiamo vendere. Abbiamo la possibilità di portare giocatori forti. Vogliamo portare un attaccante, ma il mercato è tutti i giorni. Ci sono report di scouting e telefonate tutti i giorni. Per noi è importante il profilo del giocatore, un giocatore può essere il più forte del mondo, ma se non ha un profilo da Milan non va bene per noi".