I due MVP della Serie A 2023/2024: Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez

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I due MVP della Serie A 2023/2024: Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez

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Hakan Calhanoglu  e Lautaro Martinez
Hakan Calhanoglu e Lautaro MartinezFRANCESCO SCACCIANOCE/Getty Images via AFP
Il regista dell'Inter ha giocato una stagione praticamente perfetta: infallibile dal dischetto, da dove ha segnato ben 10 volte, si è dimostrato l'uomo in più nel centrocampo di Inzaghi. L'argentino è stato determinante come non mai affinchè il Biscione riuscisse a ottenere la seconda stella.

Scegliere il miglior giocatore in assoluto della Serie A 2023/2024 non è impresa facile, ancor di più premiare un solo interprete dell'Inter Campione d'Italia, la squadra che sicuramente più di tutte ha dominato il campionato appena trascorso.

Più importanti i gol di Lautaro Martinez, le parate di Yann Sommer, la certezza di avere Alessandro Bastoni in difesa o la regia di Hakan Calhanoglu a centrocampo? 

Il MVP secondo le statistiche di Flashscore

A questo quesito si può rispondere con le statistiche stagionali di Flashscore, secondo cui è il turco il MVP della Serie A: il suo rating è superiore non solo a quello dei compagni di squadra ma anche a quello di altri big come Kvaratskhelia e Dybala, per fare due nomi.

Le statistiche di Calhanoglu in campionato
Le statistiche di Calhanoglu in campionatoFlashscore

Arrivato in Italia grazie al Milan con la fama di trequartista moderno, abilissimo calciatore dalla distanza e specialista nelle palle inattive, l'ex Bayer Leverkusen si è però consacrato sotto l'ala di Simone Inzaghi dopo il tradimento tutto milanese dell'estate 2021, sfruttando proprio un'intuizione dell'allenatore piacentino che lo ha provato in posizione più arretrata.

Anno dopo anno Calhanoglu è migliorato praticamente in tutti i suoi fondamentali, fino a diventare uno dei simboli di questa Inter vincente: affidabilità, leadership e numeri sono dalla sua parte e lo hanno reso, a detta di molti, un giocatore che poche squadre in Europa possono permettersi.

Gol e assist messi a segno durante la stagione 2023/2024 hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel giudicarlo, perché impressionano: si contano infatti ben 13 reti (10 su calcio di rigore) e 3 assist, segno che la sua maturazione, oltre che in termini di età visto che ha compiuto trent'anni, è stata anche di tipo realizzativo: per lui anche due doppiette, le prime in Serie A, e il gol dell'ex contro il Milan nel derby d'andata.

Il "cervello" dell'Inter deve tantissimo anche ai suoi compagni di reparto (Henrikh Mkhitaryan, Nicolò Barella e Davide Frattesi), insieme ai quali ha creato un'intesa formidabile e con cui forma una mediana che - per caratteristiche e per rendimento - va dritta nell'olimpo della storia nerazzurra.

Calhanoglu, che si candida a essere uno dei protagonisti dell'Europeo 2024 con la Nazionale turca, è diventato una garanzia anche in termini di impiego: 32 presenze in campionato, 12 per novanta minuti, si è assentato solamente per scelta tecnica a fine campionato, a Scudetto già vinto. 

Il MVP secondo la redazione di Diretta.it

Le prestazioni di Calhanoglu non sarebbero state sufficienti per ottenere la tanto attesa seconda stella, l'obiettivo primario della dirigenza nerazzurra per la stagione appena trascorsa.

Al momento di buttarla dentro, Lautaro Martinez si è messo sulle spalle l'attacco nerazzurro e ha segnato gol bellissimi e importanti che hanno trascinato i compagni al titolo numero 20.

Anche per l'argentino si è trattato di un'avventura in crescendo con la maglia dell'Inter, ma quest'anno le responsabilità sono aumentate ancora dopo la rivoluzione estiva: via Dzeko, via Lukaku, spettava al sudamericano finalizzare.

Il Campione del Mondo con l'Argentina nel 2022 si è rivelato come il miglior attaccante del campionato per costanza, completezza e incisività: i suoi 24 gol complessivi, che sarebbero potuti essere di più se il rendimento fosse stato costante (16 nel girone di andata, 8 in quello di ritorno), sono stati a dir poco determinanti.

Tra le tante partite in cui l'impatto del "Toro" è stato fondamentale c'è stata quella di Salerno, davvero emblematica: 0-0 dopo un'ora di gioco senza Martinez in campo, 0-4 al fischio finale con poker di Lautaro dopo una mezz'ora di onnipotenza calcistica, probabilmente il manifesto del suo peso nell'attacco dell'Inter.

Lautaro, sfortunato in occasione dei 5 pali colpiti nel corso di tutto il campionato, ha avuto anche il merito di legare subito con Thuram, il suo nuovo partner d'attacco, senza mai accentrare il gioco su di se ma dimostrandosi, al contrario, tutto tranne che egoista.