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Gli ultras del Napoli in coro: "Nessun ricatto sui biglietti, siamo tutti tesserati"

Gli ultras del Napoli in coro: "Nessun ricatto sui biglietti, siamo tutti tesserati"
Gli ultras del Napoli in coro: "Nessun ricatto sui biglietti, siamo tutti tesserati"Profimedia
Un portavoce della Curva A fa chiarezza dopo le varie accuse di disamore arrivate in seguito alla partita persa domenica contro il Milan, dove c'è stato lo sciopero del tifo

La sconfitta del Napoli contro il Milan erie la scorsa domenica ha lasciato anche uno strascico negativo dal punto di vista ambientale. Gli attriti tra ultras e la società, presieduta da Aurelio De Laurentiis, sono ben noti, con il patron che ha accusato i supporter di manifestare contro il caro biglietti. A Radio Marte, emittente napoletana, è intervenuto un portavoce del collettivo dei tifosi organizzati della Curva A, uno dei settori più caratteristici del tifo azzurro allo stadio Maradona, con l'obiettivo di fare chiarezza.

"La nostra protesta era per ciò che ci sta più a cuore, ovvero tornare e accompagnare il Napoli in queste cinque partite al Maradona da qui alla fine del campionato per il sogno che aspettiamo da 33 anni e che stiamo accarezzando. Tanti giornalisti hanno detto che avevamo abbandonato il Napoli, che noi non volevamo sostenere il Napoli, quindi serviva fare chiarezza con i fatti perché del Napoli ne abbiamo fatto una scelta di vita, una ragione di vita che va oltre e a prescindere da ogni cosa. Abbiamo voluto ricreare l'atmosfera fuori lo stadio con centinaia di bambini, centinaia di persone perché quell'atmosfera purtroppo non ci è più consentita di proporre nello stadio. Non siamo dei santi ma siamo persone mature", ha dichiarato il suddetto portavoce, che ha poi messo l'accento sulla presunta idea secondo la quale ci sarebbero stati dei ricatti per l'acquisto dei biglietti con un costo superiore al solito: "Ribadisco che io parlo a nome di tutti i gruppi organizzati della curva A dove siamo tutti abbonati, siamo tutti fidelizzati, abbiamo tutti la tessera del tifoso e quando andiamo in trasferta. Da quell'8 gennaio sono mesi che subiamo questa punizione ulteriore, ovvero l’impossibilità di introdurre i materiali da tifo allo stadio. Ne abbiamo sentite tante, che avevamo abbandonato il Napoli, che ricattavamo la società sui biglietti, che dire la nostra sulla festa: tutto falso. I biglietti non ci servono, siamo abbonati, peraltro". Poi, rincara la dose relativa ai possibili attriti con la società: "Molti dicono che siamo contro ADL perché non ci dà i giocatori alle inaugurazioni, i biglietti, ma non è vero. La curva A è l'unica in Italia a non essere mai stata indagata per inchieste del genere".

Poi, arriva un chiarimento anche sulla denuncia degli oggetti da portare dentro lo stadio, puntando il dito contro la permissività della vigilanza del Maradona verso i tifosi del Milan e della Lazio, i quali hanno potuto sostenere la loro squadra come se giocassero in casa: "Da due giorni è uscito questo famoso modulo. I milanisti non hanno mandato niente, se il Napoli fornisce le mail e la vuole produrre noi ne saremmo contenti."

In ultima istanza, un'accusa neanche troppo velata alla gestione della società azzurra da parte di De Laurentiis: "Un appunto sento di farlo al presidente del Napoli: quando uno riesce nella vita, mi rendo conto, quando uno si sente importante, famoso, la bravura può diventare presunzione. In una città in cui non funziona nulla ha creato un fiore all'occhiello, ma il presidente gestisce una grande società, ormai multinazionale, come una bottega".