Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Giuntoli: "Koopmeiners è speciale, il piano B per Motta era un tecnico straniero"

Cristiano Giuntoli
Cristiano GiuntoliGABRIELE MALTINTI/GETTY IMAGES EUROPE/Getty Images via AFP
Il direttore sportivo della Juventus: " Abbiamo modificato completamente il modo di pensare calcio, partiti da zero. Non sappiamo ancora quello che possiamo fare, siamo alla scoperta di noi stessi".

Il direttore sportivo della Juventus, Cristiano Giuntoli, in una lunga intervista al Corriere della Sera ha spiegato la sua visione e ha fornito delucidazioni sul mercato bianconero. Colori dei quali è da sempre tifoso: "Mio papà era un tifoso fanatico, quando avevo otto anni mi portava alle partite, a prendere ombrellate. Certo che ho pensato a lui, quando sono arrivato qui, ci penso e mi commuovo. La Juve è un punto d’arrivo, il massimo".

Sistemare i conti

Appena arrivato si è però trovato una situazione economica disastrata, alla quale ha iniziato a porre rimedio: "Bisogna solo fare i conti, e tener presente la prospettiva di cinque anni. Prima potevi avere un giocatore, faccio un esempio, che guadagnava tredici milioni di euro lordi, ora ne hai uno che hai pagato 10 milioni ma che di stipendio pesa meno di un quinto: alla fine, tra ingaggio e ammortamento, risparmi oltre 30 milioni di euro. E così via, per tante operazioni fatte quest’anno. Non c’è nessun metodo Giuntoli - spiega - dovevamo abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa. E l’abbiamo fatto".

Il progetto

Il progetto è costruire mattone dopo mattone: "Siamo fra le squadre più giovani del campionato e abbiamo un progetto importante. Sono molto ottimista e anche contento di come è cominciata questa stagione. Certo, la Juve è una società che deve vincere. Non è la sola cosa, ma quella più importante. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio finanziario e una competitività elevata per riportare il club dove merita. C’è il risultato, ma anche il modo con il quale ci si arriva. Bisogna partire dalle prestazioni, sta qui la differenza",

Le parole di Giuntoli
Le parole di GiuntoliStats Perform/GABRIELE MALTINTI/GETTY IMAGES EUROPE/Getty Images via AFP

Un mattone nuovo e importante è Thiago Motta, che ha preso il posto di Allegri del quale GIuntoli non vuole parlare: "È evidente che con il Bologna aveva fatto così bene che non eravamo gli unici ad avere gli occhi su di lui, ne eravamo consapevoli e abbiamo giocato le nostre carte, sposando evidentemente in toto il suo progetto di calcio. Il piano B? Non dico il nome, ma è un allenatore straniero che esercitava ed esercita ancora in Europa". 

Il mercato

Parlando di mercato, tra colpi mancati, Giuntoli si sofferma su Calafiori - "È un rimpianto per tutto il calcio italiano, fisogna interrogarsi sul fatto di non aver avuto la forza di tenere in serie A un giocatore della sua portata". Tra i colpi in entrata invece il maggiore sforzo è stato richiesto per Koopmeiners, sul quale la Juve ha concentrato il suo mercato :"È speciale nelle giocate, nella tecnica - dice Giuntoli -. Un calciatore a testa alta, sa sempre dov’è la palla, sa a chi darla. È uno tosto".

Lo scudetto

Per lo scudetto, il dirigente bianconero vede Inter e Napoli favorite: "Chi vince? Presto per dirlo, ma Inter e Napoli sono le favorite. Lo dice la storia, vince sempre la squadra più esperta. L’inter lo è, il Napoli per il cambio strategia che ha fatto lo è diventata. Noi abbiamo cambiato tanto, e quando lo fai rischi sempre. Abbiamo modificato completamente il modo di pensare calcio, partiti da zero. Non sappiamo ancora quello che possiamo fare, siamo alla scoperta di noi stessi. Adesso c’è anche la curiosità di capire, vedere cosa facciamo".