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Fabregas arrabbiato per i due punti persi, Gilardino: "Bisogna giocare per salvarci"

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Fabregas e Gilardino
Fabregas e GilardinoSIMONE ARVEDA/GETTY IMAGES EUROPE/Getty Images via AFP
Il tecnico spagnolo: "È frustrante chiudere con un pareggio una gara giocata così". Gila sincero: "Forse considerando le azioni create il Como avrebbe meritato di più".

"Sono arrabbiato per i due punti persi. Ho dovuto contare sino a 50 prima di venire qui. Non capisco come non si sia vinta questa gara. È frustrante chiudere con un pareggio una gara giocata così. Mi dispiace per i ragazzi. Sapevamo che era una gara difficile ma i ragazzi l'hanno affrontata molto bene. La Serie A è questa, tutto può cambiare in un secondo".

Così Cesc Fabregas in conferenza stampa, reduce dal beffardo 1-1 subito nei minuti di recupero dal Genoa nell'anticipo della 12esima giornata.

Senza i centrocampisti titolari ma con Da Cunha un po' a sorpresa: "Una mossa che si potrà rivedere in futuro e che mi pento di non aver fatto contro l'Empoli. Da Cunha il migliore questa sera, ha fatto bene anche senza la palla tra i piedi".

Genoa e Como rimangono a pari punti
Genoa e Como rimangono a pari puntiFlashscore

Como sprecone prima di subire il pari: "Abbiamo avuto varie possibilità di chiudere la gara ma non ci siamo riusciti. Su questo lavoriamo sempre in settimana".

Un punto smuove sempre la classifica: "Certo, resta la frustrazione per aver giocato bene, aver costruito molte occasioni ma alla fine aver mancato quel pezzettino per raggiungere il successo".

Gilardino ammette: "Forse il Como avrebbe meritato di più"

Ai microfoni di DAZN è intervenuto Alberto Gilardino, che ha parlato a lungo del match: "Sì, è stata una partita complicata, come avevo previsto. Il Como è una delle squadre che ho visto giocare meglio qui da noi in questi due anni, con giocatori di grande qualità, bravi nell'uno contro uno e con un ottimo possesso palla. Ho visto le partite del Como: è andato a giocare a viso aperto a Napoli e ha vinto a Bergamo. Era una partita sicuramente complicata fin dall'inizio. Forse, considerando le occasioni create, il Como avrebbe meritato di più. Noi però siamo rimasti in partita, anche con un po' di confusione nel secondo tempo, e siamo riusciti ad agguantare il pareggio. Bisogna dare atto alla squadra e ai ragazzi, la maggior parte dei quali ha giocato tre giorni fa, di questo grande spirito, di questo desiderio e voglia di non mollare mai. Era quello che forse era mancato un po' prima delle partite di Parma e di stasera. L'abbiamo ritrovato e quindi partiamo da questi presupposti per le due settimane e poi ripartiremo dopo la sosta".

Il Genoa è rimasto in partita e ci ha creduto, ma è comunque lontano parente di quello di un anno fa: "Credo che siano i presupposti di inizio stagione. È normale che siamo stati caricati dalla società e dall'ambiente, con l'aspettativa di fare un altro tipo di campionato. Però bisogna essere coscienti della nostra situazione e calarsi in questo momento di grande difficoltà, anche a causa dell'emergenza numerica. Bisogna giocare per salvarci, questo è l'obiettivo in questo momento. Poi magari tra due o tre mesi, mi auguro, si potrà parlare di altri obiettivi, ma oggi la nostra posizione è questa. I ragazzi in queste due partite, ma anche nelle altre che abbiamo perso meritatamente, come con la Fiorentina in casa, hanno mostrato il giusto atteggiamento e la giusta mentalità. Dobbiamo continuare così.

Il Genoa fatica molto in casa: "È vero che in casa, soprattutto stasera rispetto alla partita con la Fiorentina, siamo stati un po' troppo prevedibili. Nel primo tempo abbiamo perso palla appena recuperata, abbiamo fatto tanti lanci lunghi. Sotto questo punto di vista dobbiamo avere più controllo della gara, più controllo della partita, dobbiamo essere più lucidi. Come ho detto prima, incontravamo una squadra che, soprattutto nell'uno contro uno e nei duelli offensivi, ci ha creato tante difficoltà".

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Infine sui singoli: "Thorsby e Frendrup tre giorni fa hanno corso 12 chilometri a testa, oggi Thorsby ha corso di nuovo 12 chilometri, poco meno Frendrup perché è uscito prima. Sono i nostri due motorini. In questo momento abbiamo bisogno di corsa, di gamba in mezzo al campo, abbiamo bisogno di queste caratteristiche. È naturale che da Gaston Pereiro e da Fabio Miretti si richiedano altri tipi di situazioni tecnico-tattiche. Sicuramente in questo momento, con l'assenza di Junior, che è uno dei giocatori in rosa con strappo e spunto nell'uno contro uno, e con Ekuban, che ha caratteristiche completamente diverse dal resto del reparto offensivo, abbiamo due giocatori in meno con caratteristiche che scarseggiano in questo momento. La verità è questa".